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Guerra in Ucraina, Zelensky: “Questo è un genocidio"

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©Ansa

Il presidente ucraino ha lanciato nuove accuse alla controparte dopo il ritrovamento di fosse comuni a Bucha. Nella notte ci sono state forti esplosioni a Odessa e la città è sotto attacco. Di pari passo prosegue però il "rapido ritiro" delle forze russe dal Nord 

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di commettere un "genocidio" in Ucraina. In un'intervista alla Cbc, ha detto che nel Paese vivono cittadini di più di 100 nazionalità e che quello che sta succedendo è la "distruzione e dello sterminio di tutte queste nazionalità". L'intervista è stata fatta dopo il ritrovamento di fosse comune a Bucha. Zelensky aveva fatto un punto sul conflitto anche nelle ore precedenti, con un nuovo videomessaggio. "Le truppe russe vogliono prendere il Donbass e il Sud del territorio ucraino. Siamo consapevoli che il nemico ha riserve per aumentare la pressione a Est. Qual è il nostro obiettivo? Proteggere la nostra libertà, la nostra terra, la nostra gente”, aveva detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo nuovo discorso video notturno, come riporta il Guardian. "Quando la gente protesta, e più gente protesta, più è difficile per gli occupanti distruggerci e distruggere la nostra libertà”. Anche il Cremlino ammette che il Donbass è al centro della sua "operazione militare speciale: la sovranità delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk - spiega il portavoce Dmitry Peskov - è stata riconosciuta dalla Russia. La nostra operazione è stata avviata su richiesta di queste due repubbliche: uno degli obiettivi principali consiste nel salvarle e ripristinare la loro statualità entro i confini del 2014". Nella notte forti esplosioni a Odessa, la città è sotto attacco (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE DI SKY TG24 SUL CONFLITTO).

 

Il ritiro dei russi a Nord

Di pari passo prosegue però il "rapido ritiro" delle forze russe dal Nord dell'Ucraina. Ma, come preannunciato, Mosca intensifica la sua offensiva nel Donbass. Questo il quadro dipinto dalle autorità di Kiev nel trentottesimo giorno di ostilità. Il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych ha riferito, parlando alla televisione nazionale, che l'esercito di Kiev ha ripreso il controllo di oltre trenta insediamenti nella regione della capitale che erano caduti sotto il controllo russo. Liberata anche Bucha, dove le forze di Kiev hanno affermato di aver trovato prove di atrocità commesse dai russi ai danni dei cittadini e hanno diffuso video che mostrano cadaveri di civili con le mani legate dietro la schiena. È stata poi eretta di nuovo la bandiera ucraina sulla centrale nucleare dismessa di Chernobyl, dalla quale gli uomini di Mosca si sono ritirati rientrando in Bielorussia.

Il fronte diplomatico

Mentre sul fronte della diplomazia le bozze di accordo tra Russia e Ucraina sarebbero pronte per le consultazioni dirette tra i due presidenti. Lo ha riferito il capo negoziatore ucraino, David Arakhamia, citato dai media turchi. "Le bozze dei documenti sono state sufficientemente sviluppate per consentire consultazioni dirette tra i leader di Ucraina e Russia", ha affermato Arakhamia. "La data e il luogo dell'incontro tra Zelensky e Putin non è ancora chiara. Molto probabilmente sarà a Istanbul o ad Ankara", ha aggiunto. Secondo Arakhamia, la bozza di trattato di pace proposta dall'Ucraina durante i negoziati a Istanbul è stata accettato verbalmente dai russi, a parte la questione della Crimea. Anche "la parte russa ha confermato che la bozza è stato sufficientemente sviluppato per le consultazioni dirette tra i leader di Ucraina e Russia. Ora il nostro compito è portare le questioni discusse prima alla fase finale e prepararci per l'eventuale incontro dei capi di Stato".

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