
Guerra in Ucraina, ecco le sanzioni alla Russia che non sono ancora state adottate
Una nuova ondata di sanzioni da parte dell'Occidente potrebbe essere in arrivo. Tra le ipotesi, l'embargo su gas e petrolio russo e l'esclusione di Mosca dal G20

Sembra essere in arrivo una nuova ondata di sanzioni occidentali alla Russia per l’aggressione all’Ucraina. Londra, per esempio, aggiunge altre 65 società e personalità russe alla sua “black list”, nella quale figura anche la banca di stato Gazprombank
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In realtà, tutti i Paesi del G7 si dicono pronti ad altre restrizioni e a evitare che quelle già in atto vengano aggirate, probabilmente con la vendita di oro da parte della Banca centrale russa
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Al momento la sanzione più importante lasciata ancora in stand-by è il divieto da parte dell’Unione Europea di importare il petrolio russo. A non convincere diversi Paesi membri dell’Ue è il fatto che la Russia rappresenta oltre il 25% di tutte le importazioni di greggio del Vecchio Continente. La Germania è alla guida del gruppo di Stati pronti a opporsi all’embargo completo
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Una sanzione che invece presto potrebbe essere attuata è la restrizione commerciale nei confronti della Russia. Alcuni Paesi hanno chiesto che Mosca sia esclusa dall’Organizzazione mondiale del commercio o che sia sottoposta a un embargo commerciale completo
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L’Occidente potrebbe poi decidere di sanzionare tutti insieme e senza alcuna esclusione un gruppo di oligarchi russi miliardari. Per esempio, gli Usa non hanno ancora sanzionato Roman Abramovich, Pyotr Aven o Mikhail Fridman, mentre l’Ue ha escluso Oleg Deripaska (in foto)

Intanto il Giappone potrebbe vietare le esportazioni di autovetture del segmento lusso in Russia a partire da questa settimana e piani simili potrebbero essere adottati anche per il comparto della gioielleria e delle opere d’arte. I dettagli dovrebbero essere decisi in cooperazione con gli Stati Uniti e l'Unione Europea

Inoltre, le tre principali banche giapponesi (MUFG Bank, Mizuho Bank e Sumitomo Mitsui Banking Corp.) interromperanno le transazioni in dollari e i trasferimenti di denaro con la più grande istituzione finanziaria russa, la Sberbank

L’Occidente si sta preparando a intervenire contro l’ipotesi che la Banca centrale russa possa usare l’oro per sostenere il rublo. Il G7, così come l’Unione europea, ha reso noto che “seguiranno severe conseguenze” se dovessero essere intercettate delle transazioni di oro da parte della Banca centrale russa

Sulla questione, un comunicato della Casa Bianca ha chiarito che “i leader dei Paesi del G7 e l’Unione europea continueranno a lavorare insieme per limitare la capacità della Russia di utilizzare le sue riserve internazionali per sostenere l’economia russa e finanziare la guerra di Putin”

C’è infine la Svizzera che da questa settimana vieterà l'esportazione di beni del settore energetico e la fornitura dei relativi servizi. Nel Paese è già proibito partecipare o mettere a disposizione prestiti o altri mezzi finanziari alle imprese attive nel settore energetico, vietato importare prodotti siderurgici della Federazione Russa, nonché esportare a Mosca beni di lusso e beni per la navigazione marittima. In ambito finanziario sono poi vietate le transazioni con talune imprese statali e la messa a disposizione di servizi di rating del credito