Lo ha annunciato il leader dell'autoproclamata repubblica Leonid Pasechnik, che poi ha corretto il tiro aggiungendo che per ora non sono in corso preparativi concreti
A minacciare ulteriormente l'integrità territoriale dell'Ucraina, assediata dai soldati russi, arriva anche la dichiarazione del leader separatista dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, che ha detto di voler tenere un referendum per unirsi alla Russia. Correggendo parzialmente il tiro, Pasechnik ha poi aggiunto che per ora non sono in corso preparativi concreti. Ovviamente l'iniziativa ha subito incontrato il netto e scontato rifiuto delle autorità di Kiev, ma qualche dubbio l’ha suscitato anche nell'apparato di potere russo. Insieme alla consorella Repubblica di Donetsk, la Repubblica di Lugansk è stata recentemente riconosciuta da Mosca come indipendente. Una consultazione di questo genere è "sconsigliabile", ha avvertito Leonid Kalashnikov, presidente della commissione della Duma per gli affari delle ex repubbliche sovietiche. Un referendum sarebbe quanto meno prematuro, afferma il deputato, perché "le due repubbliche erano parte dell'Ucraina fino a tempi recenti" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).
Il pericolo di un referendum
Questo progetto rientra in quelle iniziative politiche che mirano a sancire la definitiva amputazione di parte dell'Ucraina. "Qualsiasi" falso referendum "nei territori temporaneamente occupati è giuridicamente insignificante e non avrà conseguenze legali", ha sentenziato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko, dicendosi sicuro che nessun Paese al mondo riconoscerebbe la validità di una tale consultazione. Il rischio è che tali considerazioni non siano sufficienti a fermare Mosca che, come accadde nel 2014 con la Crimea, potrebbe procedere con l’annessione delle due repubbliche del Donbass. Otto anni fa infatti, il referendum in Crimea venne giudicato illegale dall'Onu e riconosciuto solo da un pugno di Paesi, e tanto bastò a Putin per compiere il passo.
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La regione di Kherson
L'ipotesi di indire un referendum è stata ventilata anche per l'indipendenza della regione di Kherson, nel sud del Paese, occupata dalle truppe di Mosca nelle prime battute del conflitto. Gli abitanti di questa città portuale sono scesi in piazza per protestare contro l'occupazione e contro questo progetto. Il capo dell'intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, si dice sicuro che Mosca abbia un piano per dividere in due il Paese: l'obiettivo della Russia, che nei giorni ha detto di volersi concentrare sul controllo dei territori orientali del Donbass, sarebbe quello di creare uno Stato sotto la propria tutela nel sud e nell'est, separato dai territori occidentali. In tal caso, ha avvertito Budanov, l'Ucraina darebbe il via ad azioni di guerriglia nel territorio controllato dai russi.