Polina Kovaleva, 26 anni, è finita nel mirino del governo britannico e dovrà lasciare il suo appartamento da 4,4 milioni di sterline di Kensington High Street a Londra
A finire nella lista delle persone colpite da sanzioni in Gran Bretagna questa volta è la figlia della compagna del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Si chiama Polina Kovaleva, ha 26 anni e dovrà lasciare il suo appartamento da 4,4 milioni di sterline (il prezzo a cui è stato acquistato in contanti nel 2016) in Kensington High Street, a Londra. Nella capitale britannica conduce una vita patinata raccontata nei particolari sul suo account Instagram. Scuole private a Bristol e master all'Imperial College a Londra, Kovaleva è finita al centro dell’attenzione dopo che alcune settimane fa l'investigatrice della Fondazione anticorruzione di Aleksei Navalny, Maria Pevchikh, aveva chiesto alla famiglia della ragazza di rendere conto, come peraltro previsto in Gran Bretagna dal regolamento Unexplained Wealth Order, dell'origine dei propri capitali, dato che la ragazza non è sposata, il padre non è milionario e la madre non risulta occupata (GUERRA IN UCRAINA: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE DI SKY TG24).
La compagna di Lavrov
Lavrov, non molto diversamente da Putin, che alla prima moglie Ludmilla, ha affiancato l'ex ginnasta, Alina Kabaeva, o del ministro della Difesa, Sergei Shoigu, che ha, allo stesso tempo, due mogli e due diversi gruppi di figli, mantiene una moglie ufficiale, con cui nessuno da tempo l'ha visto in pubblico, e dagli anni Duemila una compagna, Svetlana Polyakova, che invece lo accompagna spesso anche nei suoi viaggi ufficiali, a bordo dell'aereo del ministero degli Esteri. È di sua proprietà di un appartamento a Mosca, valutato 6-8 milioni di dollari, una dacia nella regione di Mosca, e almeno due auto di lusso.
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"Complici dell'assassinio di civili innocenti"
La lista dei target delle sanzioni anti Mosca imposte dalla compagine Tory di Boris Johnson si allunga di settimana in settimana. Lo sottolinea la ministra degli Esteri Liz Truss, precisando che l'elenco britannico comprende ormai "più di 1.000 fra individui e aziende" ritenuti in un modo o nell'altro legati al sistema di potere del presidente Vladimir Putin. E a questi nimi se ne sono aggiunti altri 65, fra persone fisiche e giuridiche, come spiega la titolare del Foreign Office, che li ha bollati tutti indistintamente come "complici dell'assassinio di civili innocenti" commesso dalle forze russe. La posizione del governo britannico è chiara: il Cremlino o chi lo fiancheggia a qualsiasi titolo è avvisato, nessuno sarà risparmiato.