
Guerra in Ucraina, sale la domanda di bunker anti atomici da giardino in Europa
Dall’inizio del conflitto sono numerose le persone che chiedono la costruzione di un rifugio in casa. Il costo? Dai 50 ai 90mila euro. L’imprenditore di un’azienda mantovana: “C'è un'ingiustificata isteria dovuta alla paura di una guerra anche qui”

In Francia i bunker “familiari” dell’azienda leader del settore, Amesis Bat, hanno registrato il tutto esaurito. In Italia, la “Minus Energie” di Mantova riceve almeno dieci richieste al giorno. Dall’inizio della guerra in Ucraina, è aumentato in alcuni Paesi europei il numero di persone interessate a far costruire in rifugio anti atomico per la propria famiglia
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Giulio Cavicchioli (nella foto), imprenditore titolare della Minus Energie, un’azienda che da anni realizza rifugi, ha detto che da giovedì scorso le richieste si sono moltiplicate: ”C'è un'ingiustificata isteria dovuta alla paura di una guerra anche qui in Italia”
Dove sono i bunker e i rifugi anti aerei in Italia
I richiedenti? Sono ingegneri, avvocati e vari professionisti che vogliono informazioni o fissano appuntamenti. Dopo l'inizio della guerra in pochi giorni l’impresa - che importa vari sistemi da un'azienda svizzera attiva anche nel settore militare - ha ricevuto almeno dieci nuove domande di bunker quotidianamente
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"Di queste richieste, la metà arriva da gente sprovveduta e disorientata sul da farsi mentre finora solo una decina di persone si sono attivate concretamente per realizzare un bunker sotto la propria villa", ha specificato Cavicchioli
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I ripari blindati e sotterranei dell’azienda italiana costano tra i 50 e i 90mila euro e vengono richiesti soprattutto da alcune persone del Centro e del Nord. Da Alessandria a Livorno, passando per la Val Camonica, le curiosità riguardano la richiesta di informazioni sulle capacità economiche e logistiche per realizzare un bunker per cinque, sei o sette persone
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I bunker sono cellule inattaccabili, realizzate secondo standard svizzeri: dalla porta beton con uno spessore di 30 centimetri di cemento agli impianti di ventilazione schermati contro le detonazioni nucleari, poi cisterne d'acqua da mille litri ognuna, sistemi radio per contatti con l'esterno, letti con materiali ignifughi, bagni spartani e vernici speciali delle pareti (Nella foto: il bunker 703 in Russia)

Inoltre l'ambiente è in “pressione”, perché l'aria dall'esterno passa solo da un filtro mentre grazie all'energia elettrica sarebbe possibile cucinare, riscaldarsi o fare il bucato

Alla Amesis Bat francese, invece, “ne chiedono uno ogni 20 minuti, mentre il ritmo normale è di una decina al mese”, ha detto il patron dell’impresa Enzo Petrone a Il Corriere della Sera

Il "business" della Amesis Bat era partito da un bunker costruito nel 2014 nel sottosuolo di un giardino di un grande terreno privato in una banlieue di Parigi, in cemento. Doveva proteggere la famiglia del proprietario il quale, affittando gran parte dei 70 posti del rifugio, ha ammortizzato la spesa dell’investimento. Ultimamente gliene restavano una trentina, che sono stati assegnati in pochi giorni dall'inizio della guerra in Ucraina (Nella foto: Un bunker costruito a Norimberga negli anni della guerra fredda)

Secondo il responsabile di un'altra azienda produttrice di bunker in Francia, la Artemis, che in soli 15 giorni ha ricevuto 700 richieste, la percentuale di francesi che sarebbe protetta nel caso di un pericolo di guerra o di contaminazione nucleare è bassissimo, "vicino allo zero”. (Nella foto: Un bunker degli anni della guerra fredda a Norimberga)

Diversa la situazione in Svizzera dove i rifugi antibellici, costruiti per legge a partire dal 1960, offrono oggi una protezione del 114% ai suoi abitanti con i suoi 9 milioni di posti disponibili. (Nella foto: Un bunker nel museo Dobbiaco a Bolzano)