Il reportage dell'inviata di Sky TG24 Monica Napoli dalla città di Medyka
Arrivano da più parti del mondo, raggiungono Przemysl o Medyka e da qui attraversano il confine polacco per andare in Ucraina e combattere. Giungono dalla Finlandia, dalla Polonia, dalla Gran Bretagna dalla Francia, dal Sudan, dagli Stati Uniti. Entrano nel Paese a piedi, in auto, in treno. Volti coperti, solo qualcuno parla, borsoni militari e giubbini antiproiettile, pronti ad andare a combattere (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - LE DIRETTE E I REPORTAGE DI SKY TG24).
Volontari da Usa, Sudan, Francia
“La storia ci ha insegnato qualcosa”, dice un ragazzo che arriva dal Regno Unito. "Sostenere il popolo ucraino è il motivo per cui ho deciso di partire", spiega un altro giovane che viene dal Sudan. “Non ho paura ora, forse quando prenderò una pistola, ma ora no”. In attesa con gli altri c'è Frank, viene dalla Francia, è un cuoco ed è pronto a cucinare per le truppe ma anche a combattere. "Sono ebreo e sono qui anche per questo", dice un ragazzo che arriva da New York, i suoi nonni vivevano a Leopoli e adesso lui sta tornando lì per combattere contro la Russia.
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"Questa guerra ha unito gli ucraini"
In fila per andare a combattere, ma non solo. Ad andare in Ucraina ci sono anche famiglie, donne, ragazze che tornano per prendere parenti e amici. Nicolas percorrre ogni giorno il tragitto Leopoli-Przemysl, porta a in Polonia i bambini senza genitori e li affida alla Croce rossa, poi riparte. "Ho 61 anni e posso aiutare solo così", spiega. Ad attendere il treno troviamo anche Vladimir, agricoltore che viene da una città poco lontana dal confine russo. "Questa guerra ha unito gli ucraini - dice - chi aveva simpatia per Putin oggi la pensa diversamente". Era in vacanza quando è iniziato l’attacco, ora torna a casa per continuare a coltivare la sua terra e sostenere i suoi connazionali.