Aveva 80 anni ed era malato di cancro il sergente boliviano che fucilò il leggendario Ernesto Guevara l'8 ottobre del 1967
E’ morto il sergente boliviano Mario Teran Salazar passato alla storia per aver sparato e ucciso il leggendario Ernesto "Che" Guevara nel 1967. Salazar è morto a 80 anni dopo una lunga malattia. Ha lasciato moglie e due figli . “Aveva il cancro alla prostata”, fanno sapere i familiari. Era ricoverato nell’ospedale militare di Santa Cruz de la Sierra nell'est della Bolivia. Dopo 30 anni di servizio, Teran si era ritirato a vita privata. Per evitare giornalisti e stampa di tutto il mondo, era arrivato addirittura ad affermare che l'assassino di Guevara non era stato lui, ma un altro soldato con lo stesso nome e cognome.
Anni fa il militare aveva raccontato alla stampa i momenti vissuti prima degli spari
L'8 ottobre 1967 l'esercito boliviano arrestò Guevara, esponente dell'azione rivoluzionaria armata durante la Guerra Fredda, con l'appoggio di due agenti della Cia. Ferito in combattimento, Guevara fu portato in una scuola abbandonata nella città di La Higuera dove fu crivellato di colpi da Teran con l'approvazione del presidente René Barrientos. "Quello è stato il momento peggiore della mia vita. In quel momento ho visto "Che" grande, molto grande, enorme. I suoi occhi brillavano luminosi", raccontò Teran, "lo sentivo che mi sovrastava e quando mi fissava, mi dava le vertigini. Ho pensato che con un rapido movimento "Che" avrebbe potuto portarmi via l'arma. 'Stai calmo, mi disse, 'e mira bene! Stai per uccidere un uomo!' Poi ho fatto un passo indietro, verso la soglia della porta, ho chiuso gli occhi e ho sparato".