Guerra in Ucraina, Tymoshenko a Sky TG24: "Questo è un attacco al mondo libero"

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L'ex prima ministra dell'Ucraina e volto della Rivoluzione arancione crede come molti suoi colleghi che il conflitto in Ucraina rappresenti una minaccia per tutto il mondo e sostiene che bisogna "chiudere il cielo ucraino" per fermare gli attacchi russi. Accusa Mosca di imporre condizioni inaccettabili e chiede all'Onu di intervenire. "Se l'Ucraina resta da sola, c'è qualcosa che non va"

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Yulia Tymoshenko ha ricoperto molti ruoli nella sua vita. Classe 1960, è stata prima una donna d'affari, tra le più ricche in Ucraina e tra le più potenti al mondo secondo Forbes. Poi è scesa in politica, è diventata uno dei volti della Rivoluzione arancione e infine prima donna ad essere nominata premier. Soprannominata "principessa del gas", è stata indagata più volte e condannata dopo quello che alcuni hanno definito un "processo politicamente motivato". Ciò nonostante, si è candidata anche all'ultimo turno delle presidenziali nel 2019, poi vinto da Volodymyr Zelensky. Oggi è la leader dell'Unione Pan-Ucraina Patria e guarda con preoccupazione a quanto sta accadendo nel suo Paese. In un'intervista esclusiva a Sky TG24, ha detto: "Questo è un genocidio del popolo ucraino e non è un attacco solo all'Ucraina ma a tutto il mondo libero. La Russia non ci considera come Stato" (LE ULTIME NOTIZIE - GLI OLIGARCHI VICINI A PUTIN).

Le richieste alla comunità internazionale

Tymoshenko ha detto che nessun Paese accetterebbe le condizioni imposte dalla Russia e che dopo l'incontro tra il ministro degli Esteri ucraino e il suo omologo russo, si è capito che "la Russia non si basa su leggi umane, vale solo la forza". Per questo motivo, sostiene l'ex premier, si può rispondere solo con la forza, ma non può farlo l'Ucraina da sola. "Questa è una battaglia tra il mondo della democrazia e gli aggressori e non abbiamo dubbi che se tutto il mondo si unirà, allora vinceremo noi. Bombardare un ospedale pediatrico è una crudeltà a cui deve reagire tutto il mondo".

 

La no fly zone

Tymoshenko è tornata a chiedere una no fly zone in Ucraina nonostante la Nato si opponga fermamente a questa ipotesi con la convinzione che aprirebbe uno scontro diretto con Mosca. "Voglio lanciare un appello: bisogna chiudere i cieli. Questa misura porterebbe alla vittoria, salverà vite umane e farà sì che non verranno bombardati nemmeno gli impianti nucleari". Applicarla, secondo lei, non è un'operazione militare, bensì "umanitaria".

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Il ruolo dell'Onu

Tymoshenko si è anche rivolta alle Nazioni Unite dicendo che devono mandare un contingente di pace. "Se non può fare nulla, a cosa serve l'Onu?" ha domandato. "O tutti noi reagiamo insieme in qualche modo, con una no fly zone, un contingente pace, e allora il mondo riesce a contrastare il male. Ma se questo non viene fatto e il Paese [l'Ucraina] rimane da solo, nel mondo c'è qualcosa che non va". Poi ha aggiunto: “L’ONU deve riuscire a superare il veto della federazione russa nel Consiglio di Sicurezza ed adottare subito la decisione di inviarci contingenti di pace. Se le istituzioni internazionali, come le Nazioni Unite, non fanno niente vuol dire che allora le regole create non difendono i valori della libertà e della vita. Se il mondo libero si unisce all’Ucraina il male verrà vinto”.

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Gli attacchi alla Russia

Tymoshenko ha accusato duramente la Russia. "La demilitarizzazione, che loro chiamano denazificazione, significa [per noi] smettere esistere. Chi accetterebbe? Dovremmo mandare a casa l'esercito e dare loro i nostri armamenti. Questa è capitolazione", ha detto. “Bisogna guardare con molta attenzione alle condizioni poste da Mosca. La prima è riconoscere, sotto la tensione della guerra e della morte dei nostri bambini, che i territori portati via all’Ucraina, e parlo della Crimea e del Donbass, appartengono alla federazione russa. Nessun Paese, tuttavia, accetterebbe una cosa del genere". Oggi Lavrov [il ministro degli esteri russo] "ha detto che tutto procede secondo i piani. Stanno ammazzando civili e bambini", ha proseguito chiedendo all'Occidente di domandarsi cosa avrebbe fatto se attacchi così fossero avvenuti sul suo territorio.

"Vogliono raderci al suolo"

"Sapendo che già più di mille persone sono morte a Mariupol, i russi hanno rifiutato di aprire dei corridoi umanitari: questo è il loro vero volto. Loro vogliono raderci al suolo. Questo è il risultato di questi negoziati”, ha detto a Sky TG24 Tymoshenko. “I russi non si arrendono, hanno detto che le loro condizioni rimangono le stesse - ha aggiunto -. Non considerano l’Ucraina uno Stato, sono contrari alla nostra lingua, alla nostra cultura, alla nostra esistenza, e per questo ci ammazzano. È un genocidio del popolo ucraino. Non voglio che il mondo pensi che questo è un attacco solo contro l’Ucraina: bisogna capire che questo è un attacco a tutto il mondo libero”.

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