
Santa Sofia, il simbolo di Kiev tra "i possibili obiettivi dei raid russi"
L'ambasciata ucraina presso la Santa Sede: "Secondo l'intelligence le truppe russe stanno preparando un attacco aereo sulla Cattedrale". Costruita dal sovrano Jaroslav I nel 1037, è uno dei luoghi più famosi di Kiev e primo sito ucraino a essere inserito tra i patrimoni dell'Umanità dell'Unesco

Tra gli obiettivi delle truppe russe ci sarebbe la Cattedrale di Santa Sofia a Kiev. A darne notizia è l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede: “L’intelligence ritiene che l’esercito russo starebbe preparando un attacco aereo sulla Cattedrale, patrimonio dell’Unesco”

Dichiarata patrimonio dell'Umanità nel 1990, l'imponente cattedrale di Santa Sofia a Kiev, orgoglio e vanto della città con le sue cupole in oro e verde e gli edifici monastici, è il simbolo della millenaria capitale ucraina e dell'unità del Paese

La sua costruzione, avviata nel 1037, si deve a Jaroslav il Saggio (1016-1054). Il padre, Vladimir I Svjatoslavic di Kiev, si era convertito al cristianesimo nel 988 abbracciando il rito ortodosso e aveva fatto costruire una prima chiesa dedicata alla Vergine (crollata due secoli più tardi)

Jaroslav ne fece costruire una più grande, prendendo il nome dalla Santa Sofia di Costantinopoli. Eretta sul colle più alto della città, al crocevia delle quattro principali vie di ingresso a Kiev, la nuova chiesa doveva colpire i pellegrini per la sua grandiosità

L'interno della chiesa, concepita come una basilica a 5 navate, si ispira alle antiche chiese russe e custodisce i mosaici dell'XI secolo in stile bizantino, che coprono complessivamente 260 metri quadrati di superficie

Con la sua magnificenza Santa Sofia era il luogo dell'incoronazione dei principi ucraini. Dietro all'alto campanile a quattro piani, sovrastato da una cupola a bulbo dorata, risplendono le 12 cupole più piccole costruite in uno stile che ricorda il barocco

Dopo la rivoluzione del 1917 il governo russo ne aveva deciso la distruzione, evitata solo grazie all'appello di storici e scienziati. Nel 1934, le autorità sovietiche confiscarono il complesso trasformandolo in museo. Oggi l'intero complesso è un museo della cristianità ucraina

L'arcivescovo maggiore, monsignor Sviatoslav Shevchuk, invita "tutti i cristiani a pregare per il santuario spirituale dei popoli slavi ed esorta l'aggressore ad astenersi da questo orribile atto di vandalismo"
