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Guerra in Ucraina, John Bolton a Sky TG24: sanzioni insufficienti, il mondo non è unito

Mondo

intervista di Valentina Clemente

©Getty

L'ex consigliere per la sicurezza nazionale: "Le sanzioni che sono state imposte non sono sufficienti per far terminare il conflitto in Ucraina. E il mondo, in questo momento, non è sufficientemente unito: Joe Biden è un leader debole per gestire una crisi di questa portata, ma se Donald Trump fosse stato il presidente in carica, Vladimir Putin avrebbe invaso prima l'Ucraina. Il presidente russo è un calcolatore: se ha agito così, significa che ha bilanciato costi e benefici"

 

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"In passato le sanzioni hanno avuto un valore positivo soltanto quando sono state applicate in modo massiccio, applicate rapidamente e rafforzate in modo molto rigoroso. Questo, per quanto riguarda la guerra in Ucraina, non è ancora successo. Nello specifico, la Russia deve essere colpita sul settore energetico, si deve partire da qui": John Bolton non ha dubbi, per bloccare una nazione bisogna colpire la sua economia. E questo, con la Russia di Putin non è ancora accaduto.

Putin vede l'Ucraina come parte della Russia

La guerra di Putin è una necessità o un bisogno?

"Penso che Putin, e molti altri alti funzionari russi, vedano l'Ucraina come una parte della Russia. Noi no. Ma ho ascoltato la versione breve del discorso di Putin un paio di giorni fa su come lui e alti ufficiali russi considerano l'Ucraina. Nell'analisi costi-benefici che è stata fatta, riconquistare l'Ucraina è essenziale. 

Questa guerra non riguarda soltanto l’Ucraina: Putin vuole riconquistare i territori dell’ex Unione Sovietica, rendendo debole la NATO. È una questione strategica e globale: la Cina sta guardando con molta attenzione ciò che stiamo facendo. Se saremo deboli e falliremo in Ucraina, la Cina sicuramente se ne accorgerà".

Biden è un leader debole per gestire questa crisi

Guardiamo agli Stati Uniti: Biden ha un’agenda di politica estera? E se sì, crede che la situazione in Ucraina l’abbia cambiata?

Penso che Biden sia molto sorpreso da tutto questo, a volte è confuso in quello che dice pubblicamente – e sono gentile. Penso che Putin lo ritenga un leader debole in tempi di crisi. Però, il fatto che la NATO si sia unita così significamente, è sicuramente un aspetto importante.

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Se Trump fosse stato presidente, Putin avrebbe invaso l'Ucraina molto prima

Crede che in molti avrebbero voluto un secondo mandato per Donald Trump?

"Penso che molte persone si aspettassero un secondo mandato di Donald Trump. Se Trump fosse rimasto alla Casa Bianca, Putin avrebbe invaso l'Ucraina anche prima, anche perché credo abbia visto nel tycoon una figura che sa a malapena dove si trova l'Ucraina, per non parlare della sua importanza strategica". 

"In questo momento gli ucraini stanno facendo qualcosa di eroico, difendendo il loro paese. Ma in termini di uomini e materiali sono in inferiorità numerica rispetto ai russi. E il pareggio si è trasformato qui in molti punti: spero di sbagliarmi, ma una volta che l'esercito di Putin inizierà ad avere più successo di quello che ha avuto negli ultimi giorni, penso che sarà molto difficile invertire la situazione".

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Putin leader paziente, forte e calcolatore

Tutta la comunità internazionale si è unita. Crede che il mondo sia almeno unito o è qualcosa di temporaneo?

"Guardiamo a chi non si è schierato contro la guerra. La Cina, l'India. Questi sono i due paesi più grandi del mondo. Gran parte del resto del mondo è rimasto in silenzio. In tutta onestà dobbiamo porci questa domanda: tra un anno, quanto saremo forti e uniti contro le sanzioni nei confronti della Russia? Putin è molto paziente e penso abbia calcolato quali sarebbero stati i costi potenziali e ha deciso che valeva la pena rischiare. Questo è il tipo di avversario che abbiamo di fronte: d'acciaio nella sua determinazione a ottenere ciò che vuole. La domanda è se possiamo eguagliare la determinazione della Russia. Purtroppo questo deve ancora essere visto".

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