
Russia, proteste contro guerra all'Ucraina: centinaia di persone fermate. FOTO
Manifestazioni in decine di città russe. Secondo il il sito dell'opposizione Ovd-Info, i fermati sono almeno quasi 800, in particolare a Mosca e San Pietroburgo. Era dal ritorno e del successivo arresto di Aleksei Navalny in Russia nel gennaio dello scorso anno che non si svolgevano proteste così diffuse in tutto Paese

Almeno 800 persone sono state fermate oggi in decine di città della Russia per avere manifestato contro l'intervento militare in Ucraina, secondo quanto riferisce il sito dell'opposizione Ovd-Info
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Proteste contro la guerra in Ucraina si sono svolte dal pomeriggio di oggi in 43 città del Paese, rende noto il sito indipendente Ovd-Info, denunciando l'arresto di 797 persone. A Mosca alcune centinaia di manifestanti si sono radunati vicino al monumento a Pushkin gridando 'no alla guerra’. La piazza è stata poi chiusa
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Numerosi anche gli arresti a San Pietroburgo, dove i manifestanti si erano raccolti presso Gostiny Dvor
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Era dal ritorno e del successivo arresto di Aleksei Navalny in Russia nel gennaio dello scorso anno che non si svolgevano proteste così diffuse in tutto Paese. L'arresto allora di migliaia di persone, così come l'avvio di procedimenti giudiziari a carico degli attivisti e l'inserimento di diverse organizzazioni nell'elenco delle ong estremiste e terroriste,, avevano costretto gli organizzatori delle manifestazioni a chiedere la fine delle proteste
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Per questo, la protesta oggi correva sui social: molti utenti russi hanno cambiato la loro foto profilo con un quadrato nero in simbolo di lutto o hanno aggiunto la bandiera ucraina sotto la loro immagine
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Alcuni volti noti del mondo dello spettacolo, come il conduttore Ivan Urgant, hanno postato messaggi come "Paura e dolore. No alla guerra", senza mai nominare il presidente Vladimir Putin, ma in un gesto che in Russia può portare a ritorsioni

Il direttore della Novaya Gazeta Dmitry Muratov, che l’anno scorso ha vinto il premio Nobel per la Pace, ha anche detto che pubblicherà l'edizione di domani del giornale sia in russo che in ucraino. Ha scritto: "Non riconosciamo l'Ucraina come un nemico e la lingua ucraina come la lingua del nemico. E non lo ammetteremo mai"

