Il cadavere è stato scoperto all'interno di un camion che viaggiava sull'imbarcazione. Il rogo si è verificato sulla nave della Grimaldi Lines nelle prime ore del 18 febbraio. Uno dei sopravvissuti: "Ho pensato di morire, la morte l'abbiamo vista. Sul tragetto sentivo altre voci". Il ministro Cingolani: "Al momento lo scafo non dà evidenza di fratture che possano far pensare a uno sversamento". Grimaldi: "Il nostro sistema non consente overbooking"
È stato trovato morto uno dei passeggeri dell'Euroferry Olympia della Grimaldi, il traghetto andato a fuoco il 18 febbraio nelle acque davanti a Corfù, tra l'Italia e la Grecia. Il corpo della vittima è stato trovato carbonizzato all'interno di un camion che era a bordo del traghetto. Un'altra persona, prima dispersa, è stata salvata dalla Guardia costiera greca. Il superstite, un 21enne bielorusso, era stato avvistato a poppa della nave. "Per fortuna sono vivo", ha detto una volta portato via dal traghetto secondo la tv greca Skai, che ha pubblicato una foto del sopravvissuto mentre scende dalle scalette della nave per raggiungere i soccorritori. L'uomo, ricoverato nella Clinica Polmonare dell'Ospedale Generale di Corfù, è in buona salute. Ai medici che lo curano ha detto di aver sentito altre voci sul traghetto, dal quale esce ancora un fumo denso. La guardia costiera greca ha espresso un cauto ottimismo sull'ipotesi di poter salvare altre persone. Intanto è arrivata al molo di Costa Morena del porto di Brindisi la nave Florencia con a bordo, secondo quanto riferisce la compagnia Grimaldi Lines, 48 sopravvissuti, tra i quali una ventina di italiani. "Il sistema di prenotazione elettronica per merci e passeggeri del Gruppo Grimaldi non consente alcun overbooking; nel caso particolare dei passeggeri, solo il 42% della capacità era occupata nel viaggio dell'Euroferry Olympia", dice in una nota il Gruppo Grimaldi replicando alle "accuse del Sindacato greco degli autotrasportatori professionisti (Seofae)".
Il comandante: "Alla prima evacuazione erano tutti sul ponte"
Il comandante della Euroferry Olympia, Vincenzo Meglio, a Il Mattino ricostruisce gli ultimi momenti a bordo della nave: "Al momento in cui ho dichiarato l'abbandono nave, tutti i passeggeri e l'equipaggio erano sul ponte; il commissario di bordo mi ha ripetuto più volte, dopo averli contati, che erano tutti presenti". Sulla ragione per cui ancora diverse persone risultano disperse dice: "Nel momento in cui è iniziato il trasbordo sulle scialuppe sono esplosi i serbatoi di alcuni camion parcheggiati a prua. Veri e propri boati e fiamme alte. Non escludo che per paura qualcuno abbia deciso di tuffarsi in mare oppure si sia allontanato, senza avvertire nessuno dell'equipaggio, per recuperare qualche effetto personale dalla cabina e non sono più riusciti a tornare per salire sulle scialuppe".
Il comandante: "Altri 5 minuti e scialuppe sarebbero state in fiamme"
"Le fiamme si sono propagate in maniera velocissima, se avessimo aspettato ancora cinque minuti anche la zona delle scialuppe sarebbe stata invasa dalla fiamme", ha detto ancora il comandante. "Sono stato chiamato alle 3.01 dal primo ufficiale Gaetano Giorgianni. Era stato colpito dal fatto che più rilevatori di fumo contemporaneamente si erano attivati", spiega. "Alle 3.04 ero sul ponte e abbiamo subito attivato i controlli. Le segnalazioni erano tutte molto preoccupanti, il fuoco era già divampato forte e il fumo aveva invaso molti locali". Come prima azione il comandante Meglio avrebbe chiesto assistenza alla motovedetta della Guardia di Finanza, che aveva notato nelle vicinanze del traghetto: "Le notizie che arrivavano dai ponti inferiori erano sempre più drammatiche. Quando ho visto lingue di fuoco sia a poppa che a prua ho capito che dovevamo andare via". Per Meglio tutti i sistemi antincendio erano funzionanti: "Mercoledì scorso la nave era stata ispezionata dall'autorità marittima greca e tutto era risultato funzionante perfettamente".
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Uno dei sopravvissuti: "Ho mandato un sms di addio"
"Ho mandato un sms di addio a mia moglie. Ero convintissimo che la morte ci prendeva tutti", ha detto un autotrasportatore che questa mattina è sbarcato al porto di Brindisi insieme ad altre persone salvate dal rogo della nave. "Ci hanno chiamato - ha raccontato - Ci hanno diviso in due gruppi e poi c'è stato l'abbandono nave. Ho pensato di morire, la morte l'abbiamo vista". E ancora: "Qualcuno ha tentato di andare ai camion per recuperare soldi, documenti, patenti. Non abbiamo più documenti, licenze comunitarie importanti. L'organizzazione è stata stupenda, sono stati bravissimi, ragazzi giovani molto in gamba". Il superstite ha detto che fa questa tratta ogni settimana ma mai avrebbe immaginato una cosa del genere. "Dobbiamo ringraziare Dio.. ho pianto, non so quanto ho pianto. Tutti abbiamo pianto anche i più forti. Non vedo l'ora di tornare a casa. Noi italiani ci siamo ritrovati e dati forza", ha concluso.
Cingolani: "Scafo sicuro, non ci sono segnali di fratture"
"Sono in contatto con il capo del RAM", il Reparto ambientale marino della Guardia Costiera, e "al momento lo scafo non dà evidenza di fratture che possano far pensare a uno sversamento", ha intanto fatto sapere il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, parlando a Radio 24. "La priorità va data alla ricerca dei dispersi - ha aggiunto - L'incendio sta per essere domato, quindi prima arriva in rada la nave, prima si mette tutto in sicurezza".
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Grimaldi in una nota: "Nessun overbooking, vietato l'accesso ai ponti garage"
Intanto Grimaldi Lines replica alle "accuse del Sindacato greco degli autotrasportatori professionisti (Seofae)". "In termini di sistemazione dei passeggeri - si legge in una nota - le 77 cabine (pari a 308 posti letto) e le 409 poltrone reclinabili della nave potevano ospitare senza alcun problema e comodamente i 239 passeggeri (di cui 159 autisti) che viaggiavano a bordo (per un viaggio di 9 ore e non 25 ore)". "Se un camionista decide in modo fraudolento di nascondersi nel proprio camion, questo comportamento costituisce una palese violazione delle normative internazionali e delle regole del Gruppo Grimaldi che può mettere a rischio la propria incolumità e quella della nave", prosegue la nota. "Ai passeggeri è assolutamente vietato l'accesso ai ponti garage mentre la nave è in navigazione. Questa regola di sicurezza è rigorosamente applicata a bordo delle navi del Gruppo Grimaldi". Inoltre, prosegue il gruppo napoletano, "al fine di garantire che tale regola sia rispettata da tutti i passeggeri a bordo, in particolare dai conducenti di camion, l'evacuazione dell'area di carico viene controllata prima della partenza e squadre composte da membri dell'equipaggio pattugliano regolarmente i ponti garage durante la navigazione". Nella nota si rileva ancora che, "come su tutte le navi del Gruppo Grimaldi", un certo numero di cabine "sono state assegnate proprio agli autisti per soddisfare le loro esigenze. A questo proposito, tutti i 159 autisti presenti a bordo avevano una sistemazione in cabina, così come altri 26 passeggeri". Infine, in relazione ai rilievi secondo cui l'Euroferry Olympia non potrebbe trasportare passeggeri in quanto trasporta anche camion che contengono merci pericolose, essi "sono ancora una volta assolutamente falsi in quanto la nave è un'unità ro/pax certificata per trasportare sia passeggeri che merci, compreso il carico classificato Imo". Il Gruppo ha anche fatto sapere che “le buone condizioni della nave sono state, confermate lo scorso 16 febbraio a Igoumenitsa, dove l'Euroferry Olympia è stata sottoposta dalle autorità greche a un'ispezione di Port State Control (che ha riguardato anche i sistemi di rilevazione fumi e antincendio), conclusasi con risultati soddisfacenti".
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Chi sono i dispersi
Nella giornata di sabato il ministro della Navigazione ellenico Yiannis Plakiotakis aveva confermato che all'appello mancavano 12 persone. Secondo quanto si era appreso, si trattava di tre cittadini greci e di altri passeggeri, probabilmente camionisti. Grimaldi Lines ha reso noto che, al momento del disastro, il traghetto trasportava 239 passeggeri, 51 membri dell'equipaggio oltre a 153 mezzi pesanti e 32 automobili. Tra le persone salvate due non erano registrate come passeggeri: si tratta di due cittadini afghani.