A confermare il numero dei passeggeri di cui non si hanno notizie è stato il ministro ellenico Plakiotakis. Sarebbero tutti autisti di camion: nove bulgari e tre greci. I soccorritori: nessun naufrago in mare. In mattinata sono riprese le ricerche. Dopo l’incendio che ha devastato la nave partita da Igoumenitsa e diretta a Brindisi con 290 persone a bordo, le fiamme sono "sotto controllo". Tv greca: sforzi per evitare affondamento. G. Costiera: possibile sversamento carburante in mare
Proseguono le ricerche di eventuali superstiti fra le 12 persone che risultano ancora disperse dopo l'incendio di ieri, avvenuto al largo dell'isola greca di Corfù, del traghetto Olympia della Grimaldi Lines (FOTO). A confermare il numero dei passeggeri di cui non si hanno notizie è stato il ministro della Navigazione ellenico Yiannis Plakiotakis. Come riporta l'emittente greca Skai, Plakiotakis ha dichiarato che “fin dal primo momento c'è stata un'operazione immediata e gigantesca attraverso Guardia costiera, Aeronautica e Marina che ha portato al salvataggio di 280 passeggeri e membri dell'equipaggio. Le indagini proseguono ora per localizzare le 12 persone scomparse. Tra loro ci sono 3 greci, con le cui famiglie siamo in costante contatto". Il capo della squadra di soccorso greca, Giorgos Glyofrydis, ha dichiarato alla tv greca Skai che ci sono state già ieri mattina ricerche in mare di eventuali naufraghi del traghetto in fiamme Euroferry Olympia, ma finora nessuno è stato trovato. Secondo l'emittente televisiva potrebbero esserci persone "intrappolate all'interno della nave". La Grimaldi ha fatto sapere che l'incendio a bordo è "sotto controllo". Un testimone ha raccontato a Sky TG24: "Ho visto scene tragiche, fumo e fiamme tutto d'un tratto. L'equipaggio ci ha avvisato all'improvviso che dovevamo lasciare la cabina e metterci sul ponte esterno. È stata una tragedia. Equipaggio e comandante sono stati bravissimi fino alla fine, ci hanno sostenuti sempre. Tenere a bada 300 persone non è semplice. Siamo sconvolti, non abbiamo parole per descrivere quanto accaduto".
Si cercano i 12 dispersi
Tra i dispersi non risultano italiani. Secondo la Guardia costiera, sarebbero tutti autisti di camion: nove bulgari e tre greci. Alcuni camionisti salvati ieri hanno raccontato che diversi loro colleghi avevano preferito dormire a bordo dei loro tir parcheggiati nel ponte mezzi, perché le cabine e le sale per i passeggeri erano sovraffollate. Grimaldi Lines ha reso noto che, al momento del disastro, il traghetto trasportava 239 passeggeri, 51 membri dell'equipaggio oltre a 153 mezzi pesanti e 32 automobili. La Guardia costiera greca ha però precisato che fra le persone salvate due non erano registrate come passeggeri: si tratta di due cittadini afghani.
Tv greca: "Sforzi per evitare affondamento"
Sono ancora in corso le operazioni di spegnimento delle fiamme sul traghetto. Secondo quanto riportato dalla tv greca Skai, si stanno compiendo sforzi per evitare che la nave affondi. I media greci riferiscono che sono ancora presenti focolai sulla nave. Fino a ieri sera, hanno riferito all'emittente fonti della guardia costiera, i carichi termici sulla nave, l'oscurità e i fumi densi hanno reso difficile il lavoro dei soccorritori. Secondo alcune ipotesi, le temperature all'interno della nave hanno raggiunto i 500-600 gradi Celsius. I tecnici del Reparto ambientale marino della Guardia Costiera hanno individuato un possibile sversamento dalla nave che aveva a bordo 800 metri cubi di carburante e 23 tonnellate di merci pericolose corrosive.
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I sopravvissuti italiani in attesa di ripartire
Intanto, gli italiani che erano a bordo del traghetto sono in attesa di ripartire per il nostro Paese: dovrebbero essere ua ventina di passeggeri e una quarantina di membri dell'equipaggio. “Siamo ancora qui in albergo a Corfù. A noi era stato detto che alle 9 dovevamo stare a Brindisi. Dalle voci che si sentono, se non ci danno l'ok le autorità greche non ci fanno partire. Non sappiamo niente. Ci era stato detto che saremmo dovuti tornare con un'altra nave”, ha raccontato all’Adnkronos Mino Roma, imprenditore brindisino che era sulla Euroferry Olympia e dopo i soccorsi è stato portato a Corfù. “In albergo siamo una decina, stiamo come carcerati. Le altre persone italiane non so dove stiano. Sto pensando solo a tornare a casa”, ha aggiunto. Da alcune notizie si era pensato che i passeggeri e l’equipaggio italiano sarebbero dovuti tornare a Brindisi in mattinata, a bordo della nave Florencia della Grimaldi, ma per il momento è tutto fermo: come ha confermato la compagnia, non ci sono naufraghi sul traghetto arrivato in mattinata al porto italiano.
Uno dei naufraghi era anche a bordo della nave Norman Atlantic
Intanto, emergono le storie di chi si è salvato dal rogo del traghetto Euroferry Olympia. Uno dei naufraghi, ad esempio, aveva vissuto la stessa tragedia nell'incendio della nave Norman Atlantic: nel dicembre 2014, nel disastro avvenuto nel Canale d'Otranto, erano morte 31 persone. A rivelarlo è ancora l'emittente televisiva greca Skai, a cui l'uomo ha dichiarato che “rispetto al precedente incidente c'è stata una mobilitazione più veloce all'interno della nave e sono stati in grado di lasciarla in tempo" e che anche le condizioni meteorologiche, in questa circostanza, "sono state un fattore positivo".
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L’incendio sul traghetto Olympia
L'inferno sul traghetto Olympia è scoppiato nel cuore della notte tra giovedì e venerdì, a una decina di miglia a nord della costa greca di Corfù: l’incendio si è propagato alle 4.12 dai garage fino a devastare l’intero traghetto “Roll-on/roll-off” della compagnia Grimaldi Lines, partito tre ore prima da Igoumenitsa e diretto a Brindisi. Stando alle prime ricostruzioni, il rogo è partito da una delle stive, il garage numero 3. I membri dell'equipaggio hanno messo subito in atto le procedure antincendio, senza però riuscire a domare le fiamme. Il comandante, all'alba, ha quindi disposto l'abbandono della nave. Quando le sirene hanno dato l'allarme, hanno raccontato alcuni testimoni, dormivano tutti: le urla dei passeggeri, tra cui c'erano anche dei bambini, hanno svegliato chi si trovava nelle cabine quando già il fumo era ben visibile e "le fiamme altissime". Le operazioni di salvataggio sono partite tempestivamente, grazie al fatto che un’unità della Guardia di finanza italiana era poco distante, impegnata a rimorchiare un'altra motovedetta in avaria. La maggior parte dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo nel giro di poche ore, mentre alcuni autotrasportatori sono stati recuperati più tardi e altri risultano ancora dispersi. In particolare, due camionisti sono stati salvati nel tardo pomeriggio di ieri e poi portati in elicottero all'ospedale di Corfù. Ci sono poi altri dieci feriti, nove uomini e una donna: in sette sono stati ricoverati per problemi respiratori, ma non sembrerebbero versare in gravi condizioni, altri tre sono stati dimessi.