Travolta dagli scandali e dalle polemiche, Cressida Dick, su richiesta del sindaco Sadiq Khan, ha rassegnato le dimissioni. (La corrispondente da Londra)
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il rapporto di pochi giorni fa che descriveva, con dovizia di particolari, i ripetuti comportamenti razzisti, misogini e omofobici degli agenti all’interno della centralissima stazione di polizia di Charing Cross a Londra.
La decisione del sindaco di Londra: deve andarsene
Da quel giorno in avanti, il countdown, partito già in realtà da diverso tempo, ha subito un’accelerazione. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha chiesto la testa del numero uno di Scotland Yard, Cressida Dick, che dopo aver cercato fino all’ultimo di resistere, ha rassegnato le dimissioni.
Decenni di onorata carriera finiti nel fango
Dopo decenni di successi, la carriera della prima Commissioner donna (e omosessuale) della Metropolitan Police si è conclusa nella maniera più miserabile. Troppi i fallimenti, troppi gli scandali. Una ferita profonda l’aveva provocato lo stupro e l’assassinio della giovane Sarah Everard per mano di un agente di polizia in servizio. E poi la reazione scomposta e l’uso sproporzionato della forza della polizia alla veglia organizzata in sua memoria. Anche la gestione della sicurezza durante gli Europei di calcio (specie durante la finale tra Inghilterra e Italia) aveva suscitato forti critiche. Senza dimenticare l’imbarazzante comportamento di Scotland Yard nel gestire il cosiddetto “partygate”
Dall’omicidio Everard al partygate: una catena di gravi errori
Per settimane Dick era andata avanti dicendo che la Met Police non avrebbe indagato su quelle feste perché - argomentazione discutibile - avvenute nel passato. Nessuno, aveva poi aggiunto la Commissioner, aveva sporto denuncia. Poi, proprio alla vigilia della consegna del rapporto amministrativo della funzionaria Sue Gray, arrivò l'annuncio: Scotland Yard indaga. E proprio per questo motivo, il rapporto Gray, solo in minima parte, ha potuto essere reso noto al grande pubblico.