Nuova tegola su Scotland Yard: un rapporto denuncia "razzismo e misoginia"

Mondo

Tiziana Prezzo

Un'inchiesta interna rivela uno spaccato inquietante di uno dei corpi di polizia più famosi al mondo. La corrispondente da Londra

LONDRA - È un lungo periodo nero quello che sta attraversando Scotland Yard, la tanto celebrata polizia inglese. L'ultima tegola riguarda un'inchiesta interna condotta dall'Independent Office for Police Conduct, l'organo di controllo delle forze di polizia, su agenti appartenenti alla Met.

Il contenuto del rapporto

I poliziotti si sarebbero macchiati di comportamenti fortemente scorretti. I loro account social sarebbero pieni di messaggi razzisti, misogini, offensivi nei confronti dei portatori di handicap. Fino ad arrivare alle molestie nei confronti delle donne e a casi di bullismo. L'inchiesta era partita da una querela contro un agente che aveva fatto sesso con una persona ubriaca all'interno della centrale stazione di polizia di Charing Cross a Londra. "Se fossi single ti stuprerei" è uno dei tanti messaggi - destinati da un uomo a una collega - che sono finiti nell’indagine, insieme a minacce come "O stai al gioco o taci".

Il sindaco di Londra Khan: "Sono disgustato"

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, si è detto disgustato. "La condotta di questi agenti - ha commentato il primo cittadino della Capitale - è del tutto inaccettabile e quanto è stato rivelato non farà altro che danneggiare ulteriormente la fiducia dei cittadini nella polizia". La Met Police sotto la guida di Cressida Dick ha dovuto affrontare critiche furiose da parte dell'opinione pubblica. Risale a un anno fa il tragico omicidio di una giovane donna, Sarah Everard, per mano di un agente, Wayne Couzens, che aveva approfittato della propria uniforme per simulare un arresto, rapire la 33enne, stuprarla e quindi ucciderla.

L'inchiesta sul Partygate

E certo non mancano le critiche per il comportamento della polizia rispetto al cosiddetto Partygate: si è mossa in maniera scomposta e con grave ritardo, affermando inizialmente che "non indagava su certi fatti in maniera retrospettiva" e limitando poi la pubblicazione di un'indagine amministrativa perché i suoi contenuti potrebbero minare la propria indagine. Argomentazione, questa, che ha fatto alzare più di un sopracciglio.

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