Ucraina, Biden invia militari in Europa. Mosca: "Iniziativa distruttiva"

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La Russia critica la decisione della controparte di inviare tremila soldati in Polonia, Germania a Romania a scopo difensivo, e smentisce di avere un piano per invadere l'Ucraina con un pretesto. Il portavoce del Cremlino: "Non è la prima volta che negli Usa vengono diffuse informazioni di questo tipo, ma niente è accaduto". Kiev, intato, si dice pronta a trattare con Mosca e il presidente francese sente di nuovo quello russo Vladimir Putin

Mentre Stati Uniti e Russia continuano ad accusarsi a vicenda di alimentare la tensione sulla crisi Ucraina, Kiev prova a cercare una soluzione usando la diplomazia. Il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, ha detto che il Paese è disponibile ad avviare negoziati con la Russia. “Noi saremo pronti, ma l'altra parte deve essere d'accordo", ha fatto sapere Reznikov. I negoziati potrebbero tenersi "a Istanbul, così come a Ginevra o Vienna - ha detto il ministro ucraino, citato dall'agenzia Interfax - o in ogni luogo indipendente da una delle parti". L'annuncio arriva a un giorno di distanza dalla decisione degli Stati Uniti di mandare tremila soldati in Germania, Polonia e Romania. Una mossa che la Russia ha definito "distruttiva" nonostante i soldati, almeno nelle intenzioni, servono solo a rassicurare questi Paesi e non verranno impiegati in un eventuale combattimento. Per evitare in tutti i modi che questo scenario si realizzi, continua a muoversi la diplomazia europea: Olanda, Francia, Germania e Regno Unito intensificano i colloqui con Kiev e Mosca per scongiurare il rischio di un conflitto (IL REPORTAGE DI SKY TG24 DALL'UCRAINA).

Le indiscrezioni sull'invasione

La tensione continua ad essere molto alta anche perché il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha confermato alcune indiscrezioni diffuse dal Washington Post su un piano al quale la Russia starebbe lavorando per invadere l'Ucraina. "Abbiamo informazioni che [vogliano farlo] con un pretesto. Una delle ipotesi è che inventino un attacco da parte di Kiev, con video di propaganda che mostrino cadaveri e armi ucraine fornite dall'Occidente", ha detto. Uno scenario subito smentito da Mosca. "Non è la prima volta che negli Stati Uniti vengono diffuse informazioni su un piano di invasione russa dell'Ucraina. Ma niente è accaduto", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov secondo quanto riporta l'agenzia Tass.

 

Erdogan: "Chiediamo di astenersi dal conflitto"

Sulla questione ucraina è intervenuto anche il presidente Recep Tayyip Erdogan, che nei giorni scorsi si era offerto come mediatore avendo buoni rapporti sia con Mosca che con Kiev. Nelle ultime ore è volato nella capitale ucraina e ha ribadito la necessità di ridurre le tensioni nella regione. "L'Ucraina è un partner strategico e sosteniamo la sua sovranità e integrità territoriale", ha detto, sostenendo che il suo Paese sta seguendo “attentamente le sfide che l'Ucraina sta affrontando". Poi ha aggiunto: "Sosteniamo una risoluzione pacifica del conflitto e chiediamo a tutte le parti di astenersi dal confronto”.

La diplomazia europea

Continuano a muoversi anche i leader europei. In giornata il presidente francese ha sentito di nuovo quello russo Vladimir Putin. Ieri aveva detto di non escludere un faccia a faccia poiché "non ci saranno sicurezza e stabilità per la nostra Europa se gli europei non sono in grado di difendersi" e "di costruire una soluzione comune con tutti i loro vicini, fra cui i russi”. Avrebbe invece già fissato un incontro col presidente russo il cancelliere tedesco Olaf Scholz che nei prossimi giorni incontrerà anche Joe Biden. Putin ha anche parlato al telefono col premier britannico britannico Boris Johnson e con quello italiano Mario Draghi. A Kiev, invece, è volato il premier olandese Mark Rutte.

Campi addestramento Kiev

approfondimento

"Lettere dall'Ucraina", il reportage di Sky TG24

Le trattative tra Usa e Russia

Continuano a trattare anche Stati Uniti e Russia. Nella giornata di ieri il quotidiano spagnolo El País ha fatto sapere di essere venuto in possesso delle risposte scritte che Usa e Nato hanno dato alle richieste di Mosca a proposito del futuro dell'Ucraina. Le forze occidentali non vogliono rinunciare all'ipotesi che un giorno Kiev entri a far parte del Patto atlantico, ma si impegnerebbero a non schierare in Ucraina "missili offensivi da terra e forze permanenti per missioni di combattimento". A Mosca verrebbero inoltre fornite garanzie che i missili da crociera Tomahwk, in grado di raggiungere il territorio russo, non saranno schierati nelle basi Nato in Romania e Bulgaria, che ospitano il sistema Aegis. In cambio il Cremlino dovrebbe fare altrettanto in due basi russe a sua scelta. Non sono arrivate smentite su quanto rivelato dal quotidiano spagnolo, ma l’unico commento ufficiale è venuto dall'Ucraina: "Noi non opporremmo obiezioni", ha detto il ministro Kuleba, sottolineando che il patto obbligherebbe i russi a ritirare le loro forze dalle parti del Paese fuori dal controllo di Kiev.

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