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Patrick Zaki è tornato a studiare: ha sostenuto un esame a distanza dall'Egitto

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©Ansa

Lo studente dell'Alma Mater Studorium di Bologna ha concluso la prima sessione del Master in studi di genere, dopo aver dato l'esame in "Movimenti femminili nella storia moderna italiana". Avrebbe dovuto farlo nel febbraio 2020, quando fu arrestato al suo arrivo al Cairo, dove era andato per una breve vacanza. Scarcerato lo scorso 8 dicembre 2021, tornerà in aula a Mansura il 1° febbraio. Le accuse sono di aver diffuso notizie false

Patrick Zaki ha ripreso a studiare. Dall’Egitto, dove è in attesa della prossima udienza sul suo caso, che si terrà il 1° febbraio, ha sostenuto l’esame conclusivo della prima sessione del master in studi di genere che stava frequentando all’Università di Bologna, lo stesso che avrebbe dovuto dare al rientro a Bologna dalle vacanze in Egitto nel febbraio 2020 (LA VICENDA GIUDIZIARIA). Lo ha annunciato lo stesso Zaki con un post sul suo profilo Facebook. “Oggi ho finalmente dato l’ultimo esame della mia prima sessione al master – Movimenti femminili nella storia moderna italiana”, ha scritto l’attivista egiziano, che ha ringraziato il suo ateneo, l’Alma Mater Studiorum, i professori e ha parlato della valenza simbolica di poter essere tornato a studiare dopo 22 mesi di detenzione in carcere. “È molto bello essere di nuovo studente e non vedo l’ora di partecipare alle lezioni in presenza. Questo giorno ha un significato enorme per me, mi ricorda quello che un tempo avevamo e di quando sognavamo. Questo è per coloro che abbiamo perso e per quelli di noi che ancora lottano”, ha aggiunto Zaki.

"Mai visto uno studente così felice di fare un esame"

"È stato un bellissimo esame, con anche un po' dì emozione", ha commentato Rita Monticelli, coordinatrice del master frequentato da Zaki e consigliera comunale di Bologna. Un esame, in videocollegamento, che "è stato superato e anche brillantemente", ha sottolinato Monticelli, che ha detto di non aver "mai visto uno studente così felice di fare un esame". 

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Le accuse della magistratura egiziana

Zaki è stato scarcerato lo scorso 8 dicembre 2021, ma non è stato scagionato dalle accuse di aver diffuso notizie false, dentro e fuori l’Egitto, relative al contenuto di alcuni articoli in cui denunciava la condizione dei cristiani copti in Egitto. Lo studente aveva parlato delle discriminazioni a danno delle minoranze cristiane copte da parte di alcune frange di religione musulmana e dall’Isis. Rischia fino a cinque anni di carcere. Il 7 febbraio 2020, appena arrivato in Egitto da Bologna per una breve vacanza, era stato arrestato inizialmente con le accuse di "propaganda sovversiva" per quello che avrebbe scritto in alcuni post pubblicati su Facebook. Il rinvio a giudizio, con la riqualificazione dei capi d’accusa, è arrivato a settembre 2021, dopo mesi di custodia cautelare in carcere, rinnovati con ordinanze emanate ogni 45 giorni dalla magistratura egiziana. Durante il periodo di detenzione, Zaki è stato prima nel carcere di Tora, nei pressi del Cairo, e poi in una prigione di Mansura. È proprio davanti al tribunale di Mansura che dovrà presentarsi per affrontare le prossime tappe del processo a suo carico.

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