Ucraina, Pentagono: 8.500 militari in stato di allerta. Usa, Nato e Ue: risposta comune

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Biden si consulta con i leader europei. Londra e Washington evacuano i loro diplomatici. L'Alto rappresentante Ue Borrell afferma che "il personale dell'Unione Europea non ha in programma nessuna evacuazione. Stiamo continuando a costruire un forte pacchetto di sanzioni, ma nulla di concreto verrà approvato oggi. Non c'è un rischio di attacco imminente”. Nato invia navi e aerei nell'Europa dell'est

Sulla crisi in Ucraina la situazione rimane molto tesa: gli Stati Uniti hanno messo 8.500 soldati in stato di allerta per la crisi ucraina, ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby. “È molto chiaro che i russi non hanno alcuna intenzione ora di ridurre le tensioni", ha aggiunto. Intanto, la Nato si dice pronta "a prendere tutte le misure necessarie a difesa e protezione dei nostri alleati. Il rischio di un conflitto resta reale", come ha fatto sapere il segretario generale Jens Stoltenberg in una conferenza stampa a Bruxelles con i ministri degli Esteri di Finlandia e Svezia. Gli alleati della Nato stanno infatti mettendo le forze in allerta e inviando navi e caccia in Europa dell'Est, "per rinforzare la nostra capacità di deterrenza e difesa, mentre la Russia continua ad aumentare la propria presenza militare dentro e fuori dall'Ucraina", sottolinea l'organizzazione in una nota. In mattinata il Cremlino ha quindi accusato la Nato di "esacerbare" le tensioni.

 

Europa, Stati Uniti e Nato: risposta comune a Russia

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intanto, ha partecipato a una videoconferenza, organizzata da parte americana, con il presidente Biden, il

presidente Macron, il cancelliere Scholz, il primo ministro Johnson, il presidente Duda, il presidente del Consiglio europeo Michel, la Presidente della Commissione von der Leyen e il Segretario Generale della NATO Stoltenberg. I leader - rende noto palazzo Chigi - hanno esaminato l'andamento della crisi ai confini dell'Ucraina alla luce degli

sviluppi sul terreno e degli esiti dei numerosi contatti diplomatici intercorsi sia a livello bilaterale che nei diversi formati multilaterali. E' stato reiterato il sostegno alla

sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina. Sono state inoltre ribadite l'importanza di mantenere il più stretto coordinamento tra gli alleati e l'esigenza di una risposta comune, capace di tenere aperto un canale di dialogo con la Russia per allentare le tensioni, chiarendo nel contempo le gravi conseguenze che un ulteriore deterioramento della situazione potrebbe comportare.

Usa evacuano familiari diplomatici

Nelle ore scorse l’amministrazione statunitense ha sconsigliato ai cittadini americani di recarsi in Russia, tramite un messaggio del Dipartimento di Stato. Gli Stati Uniti hanno inoltre ordinato l'evacuazione delle famiglie dei diplomatici in Ucraina. È stato raccomandato di ridurre il personale non essenziale dall'ambasciata a Kiev. L’Ucraina ha criticato, giudicandolo "prematuro" ed "eccessivo" l'ordine impartito da Washington. "Con tutto il rispetto del diritto degli stati stranieri di garantire la sicurezza delle loro missioni diplomatiche, noi consideriamo questa misura presa dagli americani come prematura ed eccessiva", ha dichiarato in una nota il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko. Nelle stesse ore anche Londra ha annunciato misure ordinando il ritiro del suo personale dall'ambasciata di Kiev a causa della "minaccia crescente" della Russia nei confronti dell'Ucraina: lo fa sapere il Foreign Office. L'ambasciata britannica resta aperta per il disbrigo degli affari essenziali. "Alcuni membri del personale dell''ambasciata" e i loro familiari "si stanno allontanando da Kiev in risposta alla minaccia crescente della Russia", si legge nella nota.

Ue: "Aggressioni militari avranno conseguenze importanti"

Il Consiglio affari esteri europeo, riunitosi oggi a Bruxelles, fa sapere che "qualsiasi ulteriore aggressione militare da parte della Russia contro l'Ucraina avrà conseguenze imponenti e gravi costi". Tra queste, si legge nelle conclusioni rilasciate alla fine dell'incontro, potrebbero esserci "una vasta gamma di misure restrittive settoriali e individuali che sarebbero adottate in coordinamento con i partner". Il Consiglio, nel condannare "le continue azioni aggressive e le minacce della Russia contro l'Ucraina", ha ricordato come "le sfere d'influenza non hanno posto nel 21esimo secolo: il Consiglio condanna e invita la Russia a smorzare la tensione".

Borrell: "Non c'è pericolo di attacco immediato"

Al termine della riunione a Bruxelles, l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell ha però smorzato i toni. “Dobbiamo evitare di giocare con i nostri nervi e scongiurare reazioni allarmistiche che hanno conseguenze anche finanziarie. Non credo che ci sia nulla di nuovo che possa aumentare la sensazione di timore di un attacco immediato", ha spiegato. Borrell tenta di minimizzare anche l’evacuazione annunciata dagli Stati Uniti, dicendo che "il segretario di Stato Blinken ci ha spiegato che si tratta di una misura precauzionale per il personale non strettamente necessario”.  Le possibili sanzioni contro la Russia che l’Europa sta valutando ci sarebbero anche il taglio degli acquisti di gas e petrolio, rispettivamente il 43% e il 20% dell'approvvigionamento dell'Ue.

La posizione dell'Italia

L'Italia, nel corso del summit dei ministri Esteri europei, ha sottolineato il "fermo sostegno" a favore dell'integrità territoriale dell'Ucraina e si è detta d'accordo affinché l'Ue recapiti un messaggio unitario alla Russia secondo il quale qualsiasi aggressione nei confronti di Kiev "è inaccettabile e comporterebbe costi" per Mosca. Inoltre, l'Italia si è detta pronta a contribuire a misure restrittive "graduali e proporzionate" e ha sostenuto la linea di un dialogo con Mosca da portare avanti a livello di Unione Europea "ai più alti livelli".

Le mosse dei Paesi europei

La Danimarca invia una fregata nel Mar Baltico ed è pronta a schierare quattro caccia F-16 in Lituania, mentre la Spagna invia navi per unirsi alle forze navali e valuta lo schieramento di caccia in Bulgaria. La Francia è disponibile a mandare truppe in Romania sotto il comando della Nato, i Paesi Bassi invieranno due aerei da combattimento F-35 in Bulgaria.

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Sindaco Kiev accusa Berlino di “tradimento"

Intanto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, accusa la Germania di "tradimento" e "omissione di soccorso", in un duro intervento pubblicato in esclusiva dalla Bild di oggi, a causa della mancata consegna di armi all'Ucraina da parte di Berlino. "Questa è omissione di soccorso e tradimento degli amici, in una situazione drammatica, nella quale il nostro Paese viene minacciato dalle truppe russe su diversi confini", afferma. "Molti si pongono la domanda: con chi sta il governo tedesco? Dalla parte della libertà e dunque dell'Ucraina, o dalla parte dell'aggressore?" "Adesso serve un chiaro segnale dal Paese più importante d'Europa", aggiunge. "In Ucraina c'è un'enorme delusione per il fatto che la Germania tenga fede a Nord Stream 2. E per il fatto che non ci consegni le armi e che in questo modo distolga anche Paesi come l'Estonia dal consegnarcene", dice ancora Klitschko nel suo intervento.

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