Cina, partito comunista incorona Xi Jinping: va verso il terzo mandato

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I più alti funzionari del Pcc, riuniti nel sesto Plenum, hanno approvato l'attesa "risoluzione storica" sui successi del partito dalla fondazione di 100 anni fa, che ritrae Xi come il "leader fondamentale"

Ora anche il nome di Xi Jinping è inciso al fianco delle più grandi figure della storia del Partito comunista cinese. I più alti funzionari del Pcc, riuniti nel sesto Plenum, hanno approvato l'attesa "risoluzione storica" da lui presentata sui successi del partito dalla fondazione di 100 anni fa. Questa lo ritrae come il leader fondamentale che ha "promosso risultati e cambiamenti storici" e che lo proietta nel futuro come "unico strumento per completare il ringiovanimento della nazione cinese". Gettando quindi le basi per rafforzare ed estendere a vita il suo dominio sulla Repubblica popolare.

"Il marxismo del XXI secolo"

Il conclave rosso - secondo il lungo comunicato diffuso dai media ufficiali - ha definito il pensiero di Xi Jinping sul socialismo cinese come "il marxismo del XXI secolo e l'essenza della cultura e dello spirito cinesi". Poi ha sancito "il compagno Xi come nucleo del Comitato centrale e dell'intero partito". Nel 1945 Mao Zedong eliminò gli oppositori quattro anni prima della fondazione della Repubblica popolare; nel 1981 Deng Xiaoping spianò la strada alle politiche di apertura e riforme della nuova Cina con un giudizio sull'operato del Grande Timoniere, valutato "per il 70% giusto e per il 30% sbagliato". Entrambi usarono una "risoluzione storica" come mezzo di attacco, ma questa volta Xi non ha criticato il passato. Anzi, ha descritto gli ultimi 100 anni del partito come "l'epopea più grande nella storia della nazione cinese nel corso di migliaia di anni".

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Terzo mandato

La supremazia politica dà a Xi altro potere per salire di rango al XX congresso del partito convocato per la seconda metà del 2022, che dovrebbe incoronarlo con un inedito terzo mandato alla guida del Pcc. Malgrado abbia 68 anni, avrà un ruolo chiave su "riforme e apertura", che il comunicato ha definito come "la chiave per determinare il futuro e il destino della Cina contemporanea". L'economia sta lottando con gli effetti post pandemici del Covid-19, tra la crisi energetica, gli alti costi delle materie prime e le tensioni a tutto tondo con gli Usa. In questo contesto Xi ha elaborato il piano sulla "prosperità comune", una grande redistribuzione dei redditi.

"Opposizione assoluta all'indipendenza di Taiwan"

E dovrà risolvere il nodo Taiwan (la riunificazione è "una missione storica del partito"), su cui il Plenum ha espresso "opposizione assoluta all'indipendenza". Mentre su Hong Kong c'è stato l'apprezzamento per "una transizione importante dal caos (le proteste del 2019, ndr) alla governance", con la gestione della città affidata ai "patrioti". Ovvero un plauso alla stretta che ha già soffocato qualsiasi parvenza di libertà e stato di diritto. Lunedì il presidente cinese avrà il suo primo incontro con l'omologo americano Joe Biden, per ora solo in modalità virtuale. 

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