Iraq, premier sfugge ad attentato con droni. Biden: “Attacco terroristico"

Mondo
©Ansa

L'attacco sferrato contro la residenza del primo ministro situata nella Green zone di Baghdad, dove centinaia di manifestanti filo-iraniani protestavano contro il risultato delle elezioni parlamentari del 10 ottobre. Al-Kadhimi: "Sto bene, invito alla calma e alla moderazione". Condanna del presidente Usa

Il primo ministro iracheno Moustafa al-Kadhimi è uscito illeso da un attentato sferrato nella notte con un drone imbottito di esplosivo lanciato contro la sua residenza, situata nella Green zone di Baghdad. L’attacco è avvenuto mentre centinaia di manifestanti filo-iraniani protestavano proprio all'ingresso della Green zone contro il risultato delle elezioni parlamentari del 10 ottobre. Dagli Usa è arrivata una netta condanna del gesto, definito prima un "apparente atto di terrorismo” e più tardi da Joe Biden un "attacco terroristico".

Usati tre doni, due abbattuti

Secondo alcune fonti, i droni usati per l'attacco sarebbero tre: due sono stati abbattuti dai membri della sicurezza del premier. I droni "sono stati lanciati da un sito vicino al Ponte della Repubblica", ha detto ancora una di queste fonti della sicurezza, aggiungendo che "due droni sono stati abbattuti" in volo. Il terzo è riuscito a far esplodere la sua carica contro la residenza, ferendo due guardie del corpo di Kadhemi.

Il premier dopo l'attacco: "Calma e moderazione"

Il premier, dopo l'attentato, ha scritto su Twitter: "Sto bene e chiedo calma e moderazione da parte di tutti per il bene dell'Iraq". Al Khadimi ha aggiunto che l'accaduto non intaccherà la "fermezza delle nostre eroiche forze di sicurezza per preservare la sicurezza del popolo , ottenere il diritto e stabilire la legge".

leggi anche

Iraq, attacco dell’Isis in un villaggio del nord-est

La condanna degli Usa, Biden parla di "attacco terroristico"

Joe Biden ha condannato con forza quello che ha definito un "attacco terroristico" contro il primo ministro dell'Iraq, auspicando che i responsabili siano individuati e perseguiti. Ore prima, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price aveva dichiarato: "Siamo sollevati nell'apprendere che il primo ministro è rimasto illeso. Questo apparente atto di terrorismo, che condanniamo fermamente, è stato diretto al cuore dello Stato iracheno. Siamo in stretto contatto con le forze di sicurezza irachene incaricate di difendere la sovranità e l'indipendenza dell'Iraq e abbiamo offerto la nostra assistenza mentre indagano su questo attacco".

leggi anche

Elezioni in Iraq, vince lo sciita Al Sadr: "Basta corruzione"

Le condanne internazionali

Anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha "condannato fermamente l'attacco". La "Nato sostiene le istituzioni di difesa e sicurezza irachene nella lotta al terrorismo e nel mantenimento dell'indipendenza e della sovranità del loro Paese", ha aggiunto Stoltenberg. In una nota, anche l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell ha scritto: "L'Unione europea condanna fermamente il tentato omicidio del primo ministro iracheno Mustafa al-Kazimi. Qualsiasi violenza è inaccettabile e non deve essere consentito di minare il processo democratico. Calma, moderazione e dialogo sono essenziali nel periodo post-elettorale. Tutte le parti devono impegnarsi nel dialogo politico e nella cooperazione per affrontare le sfide che l'Iraq sta gestendo nell'interesse del Paese e del popolo iracheno. L'Ue continua a sostenere il popolo iracheno nel suo cammino verso la pace, la stabilità e la prosperità". È intervenuta anche la Farnesina: "L'Italia condanna con fermezza l'attacco. È un gesto criminale e un tentativo di colpire al cuore le istituzioni democratiche irachene, a pochi giorni dalle elezioni politiche il cui svolgimento è stato considerato positivamente dagli osservatori internazionali. L'Italia esprime solidarietà al primo ministro Kazimi, al governo e al popolo iracheno e auspica che sull'attacco sia fatta subito chiarezza, identificandone i responsabili. L'Italia conferma il suo sostegno alla stabilizzazione dell'Iraq, come condizione essenziale per il rilancio economico e l'attuazione di riforme necessarie ad assicurare al Paese un futuro di pace e prosperità".

Mondo: I più letti