Le vittime sono civili indifesi, hanno riferito fonti di polizia. Almeno 13 i feriti. I militanti del gruppo dello Stato islamico avevano precedentemente rapito due abitanti del villaggio e hanno fatto poi irruzione quando le loro richieste di riscatto non sono state soddisfatte
E’ di almeno 11 morti e 13 feriti il bilancio – in Iraq – di un attacco attribuito agli jihadisti dello Stato Islamico a un villaggio nel nord-est del Paese. A riferirlo fonti di sicurezza. Tra le vittime civili c’è anche una donna.
Attacco contro civili indifesi
I terroristi dell’Isis hanno colpito il villaggio di Al-Rachad, nella provincia di Diyala. Le stesse fonti hanno fatto sapere che si è trattato di un attacco contro civili indifesi con armi leggere – soprattutto pistole semiautomatiche – e che nel villaggio sciita abitano numerosi membri delle Forze di Sicurezza irachene.
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Militanti in azione dopo un rapimento
Funzionari locali di polizia hanno riferito che i militanti del gruppo dello Stato islamico avevano precedentemente rapito due abitanti del villaggio e hanno fatto poi irruzione quando le loro richieste di riscatto non sono state soddisfatte.
Elezioni, riconteggi in diversi seggi
Questo mentre a più di due settimane dalle elezioni legislative irachene del 10 ottobre non ci sono ancora i risultati definitivi a causa di una serie di ricorsi presentati da formazioni politiche perdenti in diversi seggi del Paese. L'Alta commissione elettorale irachena ha atteso di raccogliere tutte le richieste di ricorso e le ha esaminate. Per le richieste accolte sono state stabilite le procedure di conteggio manuale delle schede.
Sit-in di protesta nella Zona verde di Baghdad
Le formazioni sciite più vicine all'Iran da giorni hanno indetto sit-in e proteste nella Zona verde di Baghdad per denunciare brogli. Secondo i risultati elettorali ancora non definitivi, queste formazioni politiche armate hanno perso più della metà dei 48 seggi in parlamento ottenuti alle elezioni del 2018. Il leader radicale sciita Moqatada Sadr è emerso, invece, come il principale vincitore delle elezioni (73 seggi su 329), seguito dal partito del Presidente del Parlamento, il sunnita Muhammad Halbusi (37 seggi) e da quello dell'ex premier Nuri al Maliki, vicino all'Iran (34 seggi).