L’attore rompe il silenzio dopo l’incidente sul set del film western "Rust" in cui è morta la direttrice della fotografia Halyna Hutchins. E poi lancia un appello ad usare solo armi e proiettili di plastica durante le riprese
"Non sono autorizzato a fare alcun commento, perchè c'è un'indagine in corso. Mi è stato detto dall'ufficio dello sceriffo di Santa Fe che non posso rispondere a nessuna domanda sull'indagine. Una donna è morta, era una mia amica.” Sono le parole di Alec Baldwin che, visibilmente turbato, si presenta alle telecamere dei network Usa, per la prima volta dall’incidente in cui è stata uccisa, sul set del film "Rust", la direttrice della fotografia Halyna Hutchins.
La troupe e l’incidente
“Eravamo una troupe molto ben rodata e poi è successa questa orribile tragedia", continua l’attore. "Quanti proiettili sono stati sparati in film e tv show negli ultimi 75 anni? Quasi tutti senza incidenti. Quindi ora dobbiamo capire che, quando le cose vanno male, e queste sono cose orribili, catastrofiche, devono essere prese nuove misure”.
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Basta armi vere sul set
Da qui l’appello dell’attore a non avere armi vere sul set ma ad utilizzare pistole e proiettili di plastica. “Non spetta a me decidere su questo - sintetizza - Dovete capire che io non sono un esperto in questo campo, quindi qualunque cosa decidano altre persone è il modo migliore per proteggere la sicurezza della troupe sul set”. Baldwin non ha, comunque, saputo dire se parteciperà ancora a riprese che prevedano l'uso di armi come in "Rust".