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Polonia, via libera del Parlamento al muro anti-migranti al confine bielorusso

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©Getty

La struttura si estenderà per 110 chilometri lungo la frontiera orientale dell'Unione europea e costerà circa 353 milioni di euro. Il Paese nega da settimana a Bruxelles un sopralluogo alla frontiera e ha approvato una legge che legalizza i respingimenti dei migranti

Il Parlamento della Polonia ha approvato la costruzione di un muro al confine con la Bielorussia, per arginare l'arrivo dei migranti. Il costo della struttura, che si estenderà per 110 chilometri lungo la frontiera orientale dell'Unione europea, è stimato in 353 milioni di euro. Il presidente polacco Andrzej Duda aveva annunciato che avrebbe firmato la legge non appena fosse stata approvata dal parlamento.

Polonia non concede l’accesso Ue alla frontiera

Intanto Bruxelles è in attesa da settimane dell'ok delle autorità di Varsavia per un sopralluogo alla frontiera tra Polonia e Bielorussia, dove dall'estate sono intrappolate alcune decine di migranti, almeno sette di questi morti di stenti, e dove è prevista la costruzione del muro. "Fino ad ora non è stato possibile organizzare una visita alla frontiera. Stiamo ancora aspettando la conferma dalle autorità polacche per l'accesso", ha spiegato pochi giorni fa un portavoce della Commissione europea. Il governo di Mateusz Morawiecki impedisce anche a organizzazioni non governative e media di avvicinarsi.

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Legalizzati i respingimenti

Inoltre, nel Paese è passata una norma che - in contrasto col diritto internazionale e dell'Ue - legalizza i respingimenti dei migranti. L'emendamento, approvato dal Parlamento polacco il 14 ottobre, prevede che gli stranieri fermati dopo aver attraversato irregolarmente il confine siano obbligati a lasciare il territorio, con il divieto di ingresso nel Paese per un periodo compreso tra "sei mesi e tre anni". Le autorità polacche possono inoltre "lasciare in sospeso" una domanda di asilo presentata da uno straniero che viene fermato subito dopo essere entrato "irregolarmente" nel Paese.

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