Iran, accordo sul nucleare: nuovi negoziati al via a novembre

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Lo ha annunciato il viceministro degli esteri Ali Bagheri Kani. Dopo il ritiro voluto dall'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel 2018 e il ripristino delle sanzioni, l'intesa di Vienna del 2015 aveva perso ogni efficacia. Dallo scorso aprile sono ricominciati i colloqui tra le sei potenze firmatarie e ora arriva la prima apertura del nuovo governo conservatore iraniano

L’Iran riprenderà i colloqui per ripristinare l’accordo sul nucleare. Lo ha annunciato via Twitter Ali Bagheri Kani, viceministro degli Esteri iraniano, dopo un colloquio con il segretario generale del servizio di azione estera dell’Ue Enrique Mora: “Siamo d’accordo di avviare i negoziati prima della fine di novembre”. L’accordo di Vienna, firmato nel 2015, aveva di fatto perso ogni efficacia con il ritiro statunitense voluto da Donald Trump nel 2018 e la reintroduzione delle sanzioni.

L'accordo di Vienna

L’intesa raggiunta a Vienna è conosciuta anche come Jcpoa (Joint comprehensive plan of action): un piano d’azione congiunto che prevedeva il rallentamento del programma nucleare militare iraniano in cambio della rimozione di alcune delle sanzioni internazionali imposte sull’Iran stesso. Già lo scorso aprile le sei potenze firmatarie (Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna, Unione Europea e gli Stati Uniti di Joe Biden) hanno iniziato a discutere per salvare l’intesa. Il nuovo governo iraniano ultraconservatore di Ebrahim Raisi chiederà la rimozione delle sanzioni e che gli Usa non abbandonino nuovamente l’accordo. Nel frattempo, Teheran ha violato l’intesa ricostruendo le scorte d’uranio arricchito, raffinandolo a una purezza fissile più elevata e installando centrifughe avanzate per accelerare la produzione. Sviluppi che preoccupano l'Europa e l'agenzia internazionale per l'energia atomica, rendendo necessario il ritorno al dialogo con l’Iran.

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