Secondo i dati forniti dal Ministero dell'Interno, l'ultraconservatore Raisi è il nuovo presidente iraniano, con quasi 18 milioni di preferenze, il 61,9%. C'è già stato un incontro con l'uscente Rohani. L'annuncio dei risultati è stato dato dal ministro dell'Interno. Affluenza in netto calo, al 48,8%: è la percentuale più bassa dalla nascita della Repubblica islamica
L’Iran ha un nuovo presidente. Come confermato dal ministro dell'Interno, l'ultraconservatore e capo dell'apparato giudiziario Ebrahim Raisi è il vincitore delle elezioni presidenziali: si è aggiudicato 17.926.345 voti (il 61,9% delle preferenze). Molto staccati gli altri candidati: al secondo posto un altro conservatore, Mohsen Rezai, ex comandante dei Pasdaran, con l'11,7%, mentre al terzo posto c'è il moderato Abdolnasser Hemmati, l’ex governatore della Banca centrale con l'8,3%. Staccato in coda il deputato conservatore Amirhossein Hashemi-Ghazizadeh con il 3,4%. Le schede nulle sono il 12,8%. L'affluenza è stata del 48,8%, la percentuale più bassa dalla nascita della Repubblica islamica. Alle ultime presidenziali del 2017 il dato dell'affluenza fu è del 73%. Tutti i rivali di Raisi si sono già congratulati con lui per la "vittoria" anche prima dell'annuncio dei dati. Gli eventi diritto erano 59,3 milioni.
Khamenei: sconfitto boicottaggio e propaganda nemici
La Guida suprema iraniana Ali Khamenei ha affermato che l'elettorato ha partecipato alle presidenziali di ieri nonostante la propaganda per il boicottaggio di quelli che ha definito "i media mercenari del nemico e alcuni individui ingenui". Secondo la Guida, citata dalla televisione di Stato, "né i problemi economici, né la pandemia né la propaganda dei nemici che cercavano di deludere il popolo per non farlo votare, hanno potuto minare la determinazione della nazione".
Rohani: nuovo presidente eletto al primo turno
Gli iraniani hanno eletto il nuovo presidente al primo turno, ha annunciato in mattinata il presidente uscente, Hassan Rohani. Più tardi ha incontrato Raisi, che entrerebbe in carica il 3 agosto. Rohani, citato dall'agenzia Irna, ha detto di sperare che nei restanti 45 giorni del suo mandato si creerà "una situazione migliore, compresa la revoca delle sanzioni Usa e una riduzione della diffusione del Covid per lasciare una migliore atmosfera al prossimo governo".
Israele: "Raisi è il presidente più estremista mai eletto"
"Il presidente più estremista ad oggi" eletto "da meno del 50% dei cittadini iraniani aventi diritti". Così il ministero degli Esteri israeliano ha definito invece Raisi: "Il macellaio di Teheran denunciato dalla Comunità internazionale per il suo ruolo diretto nelle esecuzioni extra giudiziali di oltre 30mila persone". "Un estremista - ha detto Lior Hayat portavoce del ministero retto da Yair Lapi - impegnato nel far avanzare il nucleare dell'Iran. L'elezione rende chiare le vere maligne intenzioni dell'Iran e deve suscitare grave preoccupazione nella Comunità internazionale".
Urne chiuse nella notte
I seggi sono stati chiusi in Iran alle 2 di stanotte ora locale (le 23.30 ora italiana). Poco prima di mezzanotte, il comitato elettorale iraniano ha dichiarato che il voto sarebbe stato esteso fino alle 2 a seguito delle richieste di prolungamento delle operazioni di voto avanzate da alcuni media e dai candidati. Il dato sull'affluenza alle urne è ritenuto il più importante, vista la campagna per il boicottaggio portata avanti da gruppi di oppositori e dissidenti e da esponenti riformisti che ritenevano quella del candidato ultraconservatore Ebrahim Raisi una vittoria decisa a tavolino. La stampa iraniana, intanto, ha però già celebrato la "grande partecipazione del popolo alla consultazione".
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Usa alla finestra: elezione "complica" accordo nucleare
L'elezione presidenziale in Iran incombe su Washington mentre tratta con Teheran per riportare gli Stati Uniti nell'accordo sul nucleare. "Vedremo cosa succederà", ha detto la vice segretario di Stato Usa Wendy Sherman, ammettendo che le elezioni potrebbero "complicare" i progressi fatti nelle ultime settimane di trattative a Vienna. Ebrahim Raisi, il successore di Hassan Rohani, che con Barack Obama aveva firmato nel 2015 il Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa) dal quale Donald Trump nel 2018 è uscito, è stato sanzionato dagli Stati Uniti nel 2019 per violazione dei diritti umani, compresa l'esecuzione di minori e le torture di prigionieri. Raisi, capo della magistratura iraniana sostenuto dall'ayatollah Khamenei, è stato coinvolto anche nella brutale repressione delle proteste del Movimento Verde, ragazzi e ragazze dei quali non si sa più nulla. Washington non negozierebbe direttamente con il presidente iraniano ma la sua elezione potrebbe rafforzare anche le critiche alla Casa Bianca negli Stati Uniti perché Biden viene considerato troppo morbido con Teheran.
Il dato sull'affluenza
Gli iraniani hanno votato in oltre 72mila seggi in tutto il Paese per scegliere il loro presidente. "È il giorno del popolo", "presenza entusiasta dei giovani alle urne", scrivono le agenzie di stampa ufficiali, mentre dalle province arrivano le immagini di lunghe file e assembramenti poco rispettosi delle norme anti-Covid. Allo stesso tempo, sui social serpeggiano voci secondo cui, chi si presentava ai seggi anche solo per fare numero, veniva 'premiato' col corrispettivo di 15 euro e un pasto caldo. "Ogni voto conta, scegliete il vostro presidente", è stato l'appello di Khamenei in diretta tv. Il dato sull'affluenza ha toccato il record negativo dalla Rivoluzione islamica del 1979, e potrebbe sancire un pericoloso scollamento tra società e classe al potere.
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