Iran, urne aperte per le elezioni presidenziali: tre candidati in corsa

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A dare il via ufficiale alle consultazioni è stato il voto dell'Ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema del Paese. Circa 60 milioni gli elettori che potranno esprimere la loro preferenza. Sui circa 600 aspiranti presidente, sono tre i candidati rimasti: l'ultraconservatore Ebrahim Raisi, capo dell'apparato giudiziario; l'ex comandante dei Pasdaran Mohsen Rezai, dello stesso schieramento; il governatore della Banca centrale, il moderato Abdolnaser Hemmati. Risultati attesi sabato

Urne aperte in Iran per le elezioni presidenziali. A dare ufficialmente il via alle consultazioni è stato il voto dell'Ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema del Paese. Sono circa 60 milioni gli elettori che potranno esprimere la loro preferenza entro la mezzanotte iraniana (le 21:30 italiane), ma non è escluso che le operazioni possano protrarsi per altre due ore per evitare assembramenti. I risultati sono attesi nel pomeriggio di sabato. In corsa sono rimasti tre candidati - tutti uomini - sui quasi 600 iniziali aspiranti e dopo il ritiro alla vigilia di altri quattro nomi che erano stati ammessi dal Consiglio dei guardiani: si tratta dell'ultraconservatore Ebrahim Raisi, capo dell'apparato giudiziario; dell'ex comandante dei Pasdaran Mohsen Rezai, dello stesso schieramento; e del governatore della Banca centrale, il moderato Abdolnaser Hemmati.

Seggi aperti in Iran

Gli iraniani sono chiamati alle urne per eleggere l'ottavo presidente della Repubblica islamica. Al voto a suffragio universale partecipa per la prima volta quasi un milione e mezzo di giovani, su una popolazione di 83 milioni di abitanti in cui il 30% non ha l'età minima di 18 anni richiesta per votare. I seggi aperti in tutto il Paese sono 72mila tra scuole, moschee ed edifici statali: secondo il ministero dell'Interno, responsabile dell'organizzazione elettorale, sono il 10% in più delle ultime presidenziali del 2017. Possono votare anche i residenti all'estero in 133 Paesi.

epa09271207 Women supporters of Iranian presidential candidate Ebrahim Raisi hold pictures depicting him, during an election campaign rally in Tehran, Iran, 14 June 2021. Iranians will vote in a presidential election on 18 June 2021.   EPA/ABEDIN TAHERKENAREH

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I timori di un boicottaggio di massa

Sono forti, però, i timori di un boicottaggio di massa. Stando ai sondaggi, potrebbe essere battuto il record negativo di partecipazione delle legislative dello scorso anno, quando solo il 42% degli aventi diritto si presentò alle urne. Per evitare assembramenti, nel Paese più colpito dal Covid della regione, e per garantire la sicurezza del voto sono stati impiegati 250mila agenti.

I risultati attesi sabato

I risultati sono attesi nella giornata di sabato e dovranno essere convalidati dal Consiglio dei guardiani. Viene eletto al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta delle preferenze, altrimenti si terrà un ballottaggio tra i due più votati venerdì 25 giugno. Oltre al presidente, saranno scelti anche i consigli comunali, alcuni deputati per seggi rimasti vacanti e 6 membri all'Assemblea degli Esperti, l'organo che nomina la Guida suprema.

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