
Covid, picco di morti e contagi in Russia ed Est Europa: cosa succede
Peggiora l'andamento della pandemia da coronavirus in diverse zone dell'Europa orientale. Record di decessi in Russia, dove non si andrà a lavorare dal 30 ottobre al 7 novembre. La capitale Mosca chiude bar, negozi, scuole e ristoranti dal 28 ottobre per nove giorni. Lockdown fino al 21 novembre in Lettonia. Proteste per il certificato verde in Bulgaria, dove solo il 20% della popolazione è immunizzata contro il Covid

Continua a peggiorare l’andamento della pandemia da coronavirus non solo nel Regno Unito ma anche in Russia e in altri Paesi dell’Est Europa. Mentre la curva del contagio rallenta o si stabilizza in molti Stati europei occidentali, come l'Italia e il Portogallo, crescono i nuovi casi giornalieri e i decessi in diverse zone verso il confine orientale: cosa sta succedendo
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RUSSIA - Sono 37.141 i nuovi casi e 1.064 i decessi registrati a causa del Covid-19 in Russia nella giornata di ieri, venerdì 22 ottobre. Il numero di morti continua a salire, riscrivendo giorno dopo giorno il record da inizio pandemia
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Giovedì 21 ottobre i morti giornalieri sono stati 1.036, il giorno prima 1.028
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Il Paese ha un tasso di vaccinazione particolarmente basso, se paragonato a quello della maggior parte dei Paesi europei e di altre potenze mondiali: si ferma al 32,50%, a cui si aggiunge un 3,14% della popolazione che ha ricevuto solo una dose di vaccino anti-Covid

Si torna quindi a parlare di lockdown. Il presidente Vladimir Putin ha annunciato che i giorni dal 30 ottobre al 7 novembre verranno dichiarati "non lavorativi”. Una sorta di mini-lockdown per bloccare l’avanzata dei contagi, come riporta la testata Meduza
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A Mosca, dal 28 ottobre, chiuderanno per nove giorni bar, ristoranti, negozi, stadi e scuole, mentre teatri e musei rimarranno aperti solo al 50% della capienza e con accesso limitato a chi presenta il corrispettivo russo del nostro Green Pass. I cittadini over 60 che non lavorano dovranno invece rimanere a casa per quattro mesi

LETTONIA - Torna in lockdown anche la Lettonia. Da ieri, fino al 15 novembre, è in vigore un coprifuoco dalle 20 alle 5 di mattina. Chiusa gran parte dei negozi e vietati gli assembramenti, anche negli spazi esterni

Stando ai dati disponibili al 19 ottobre, solo il 50,68% della popolazione lettone ha ricevuto due dosi di vaccino contro il coronavirus

Fa mea culpa il ministro della Salute Daniels Pavļuts: "Noi, il governo e la società intera non siamo riusciti a raggiungere una copertura vaccinale sufficiente. Per cui dobbiamo chiedervi di sospendere le vostre vite per alcune settimane per evitare lo scenario peggiore possibile"

Il primo ministro Krisjanis Karins ha chiesto invece scusa ai vaccinati per il nuovo lockdown

ROMANIA - Sistema sanitario in grave difficoltà in Romania, dove alcuni malati sono stati trasferiti in Ungheria per poter essere curati. Qui, la percentuale di popolazione immunizzata contro il Covid si ferma al 30,02, a cui si aggiunge un 4,96% di romeni vaccinati con una sola dose

Giovedì 21 ottobre, i nuovi casi di Covid sono stati 16.110, mentre i decessi sono stati 448

SERBIA - Nuovo picco di contagi anche in Serbia, dove i cittadini vaccinati sono il 42,58%. Il Paese ha deciso di introdurre un certificato simile al Green Pass italiano per accedere a bar e ristoranti dopo le 22

La premier Ana Brnabic ha detto che la misura restrittiva entrerà in vigore dal 23 ottobre. Mentre proseguono le proteste no vax nelle piazze del Paese, Brnabic ha dato la colpa del cattivo andamento epidemico a una campagna vaccinale che procede a rilento. Con la prima dose, ha detto, è stato vaccinato il 54,6%, con la seconda il 52,5%, mentre quasi il 15% ha ricevuto la terza dose. Nelle terapie intensive, ha aggiunto, oltre il 90% dei pazienti non è vaccinato, e a contrarre l'infezione sono ora anche molti giovani e ragazzi

BULGARIA - Il Paese europeo con il tasso di vaccinazione più basso è la Bulgaria, dove solo il 20% della popolazione ha ricevuto due dosi. Dal 21 ottobre è obbligatorio presentare il certificato verde per poter entrare nei luoghi al chiuso, a eccezione di farmacie, banche, negozi per generi alimentari, trasporto pubblico e gli uffici di amministrazione pubblica

Le nuove misure sono state annunciate due giorni fa dal ministro ad interim della Salute Stoycho Katsarov. La decisione però sta provocando forti contestazioni: migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il pass, con manifestazioni organizzate dai partiti nazionalisti Vasrazhdane e Ataka

Nella mappa, i Paesi che registrano i dati più bassi per numero di vaccini somministrati