Riscritta la bozza sul tema delle migrazioni. Draghi in conferenza stampa, sul tema dell'energia: "Necessario puntare sulle rinnovabili". Merkel alla sua ultima conferenza stampa alla fine del vertice europeo: "Lascio in un momento preoccupante" a causa delle inquietudini suscitate dal caso della Polonia
Si è conclusa la seconda giornata dei lavori tra i leader Ue al Consiglio europeo. Standing ovation, al termine di una breve cerimonia informale, per salutare la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ed il premier svedese, Stefan Lofven, al loro ultimo summit. La discussione sul dossier migrazioni tra i leader Ue si è fatta tesa su vari punti della bozza di conclusioni, che è stata riscritta, facendo slittare la fine dei lavori del vertice. Tre i nodi principali: le azioni della Bielorussia contro le frontiere Ue, i movimenti secondari e i finanziamenti per i piani di azione con i Paesi terzi. In particolare, dove prima si faceva solo un riferimento generico agli attacchi ibridi, ora viene citata la Bielorussia, con possibili "misure restrittive aggiuntive". Sui movimenti secondari - tema caro all'Italia - si fa riferimento "all'equilibrio tra solidarietà e responsabilità". Il premier italiano Draghi in conferenza stampa: c'è stata una "discussione più lunga del previsto", il Consiglio è stato "importante e complesso".
Migranti, von der Leyen: "Non finanzieremo muri"
"Sono stata molto chiara: non ci sarà alcun finanziamento di filo spinato e di muri", ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice Ue. "Sono molto soddisfatto di come si è conclusa la discussione" sui migranti, ha spiegato a sua volta Draghi. "Il testo originario parlava solo di movimento secondari senza il punto dell'equilibrio tra responsabilità e solidarietà". "Il più importante quadro legale sul quale dobbiamo fare progressi è il Patto sulla migrazione e l'asilo", ha aggiunto.
Il caso Polonia
Ad agitare il vertice anche il caso sullo stato di diritto in Polonia. Ieri non è emerso un chiaro sostegno per un'azione della Commissione europea contro Varsavia, secondo quanto spiegano fonti diplomatiche europee. A difendere la Polonia, oltre all'Ungheria è scesa in campo anche la Lituania. A spingere invece per andare avanti con l'articolo 7, è stato in particolare il premier olandese, Mark Rutte. Mentre Germania, Francia e Italia, secondo le stesse fonti, hanno premuto sul tasto del dialogo, mostrandosi 'reticenti' sull'ipotesi di un'azione. Tra gli altri capi leader, è emerso sostegno ad agire, ma almeno cinque vengono descritti tentennanti.
Per quanto riguarda l'attivazione della condizionalità sullo stato di diritto in Polonia, comunuqe, "non saranno adottate misure prima della decisione della Corte di giustizia Ue, ma certamente potranno essere inviate lettere per chiedere informazioni", ha sottolineato Ursula von der Leyen. "Lascio in un momento preoccupante" per il futuro dell'Ue a causa delle inquietudini suscitate dal caso Polonia, ha detto la cancelliera Angela Merkel nella sua ultima conferenza stampa al termine di un vertice europeo.
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Accordo su conclusioni Consiglio su energia
I 27 leader Ue hanno invece trovato l'accordo sul testo delle conclusioni del Consiglio sul dossier energia. I capi di governo hanno invitato la commissione ad elaborare uno studio sul funzionamento del mercato del gas e dell'elettricità nonché del mercato degli Ets, si legge nelle conclusioni. Nel testo si invita la commissione a valutare, "successivamente", se "alcuni comportamenti di mercato richiedono una ulteriore regolamentazione". I leader dell'Ue invitano la Commissione e il Consiglio a "valutare rapidamente misure di medio e lungo periodo" che rendano i prezzi dell'energia "sopportabili per famiglie e aziende, che aumentino la resilienza del sistema energetico e del mercato interno dell'energia in Ue, assicurino gli approvvigionamenti e supportino la transizione ecologica ". Nelle conclusioni si sottolinea che bisognerà "tener conto delle diversità e delle specificità delle situazioni degli Stati membri". Parole, queste ultime, con cui il Consiglio Ue fa indiretto riferimento al concetto di mix energetico, che vede i Paesi membri inizialmente su posizioni diverse a seconda delle fonti a disposizione. Il Consiglio Ue invita gli Stati membri e la commissione "a fare, urgentemente, il miglior uso della toolbox (cassetta degli attrezzi, ndr)" dell'esecutivo Ue "per fornire nel breve termine, sollievo ai più vulnerabili e supporto alle aziende" sulla crisi energetica. Nell'accordo si legge che il Consiglio straordinario dei ministri dell'energia "porterà avanti il lavoro il 26 ottobre prossimo e il Consiglio Ue lo valuterà nel summit di dicembre.
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Energia, Draghi: "Puntare sulle rinnovabili"
Sul tema dell'energia "siamo stati espliciti con la necessità di preparare subito uno stoccaggio integrato con le scorte strategiche. Dobbiamo proteggere tutti i Paesi dell'Ue in egual misura", ha detto il premier Mario Draghi parlando con la stampa alla fine del vertice. "Nel lungo periodo è sulla strategia delle rinnovabili che bisogna puntare", ha aggiunto.