Marò, il tribunale dell'Aja chiude definitivamente il caso. LA STORIA
La Corte dell’arbitrato ha preso la decisione dopo che l’Italia ha assicurato all’India che è in corso il procedimento giudiziario nei confronti dei due fucilieri di marina, accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori imbarcati su un peschereccio indiano al largo delle coste del Kerala. Latorre e Girone sono in attesa di essere processati da un tribunale italiano
Il Tribunale arbitrale dell'Aja ha chiuso ufficialmente il caso dei marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I due fucilieri di marina italiani erano accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori imbarcati su un peschereccio indiano al largo della costa del Kerala, stato dell'India sud occidentale
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La chiusura del caso internazionale è stata decisa dopo che l’Italia ha assicurato all’India che è in corso il procedimento giudiziario nei confronti dei due marò. Come previsto dalla sentenza di luglio 2020, pronunciata dalla stessa Corte dell’Aja, Latorre e Girone dovranno essere processati in Italia. Ecco le tappe della vicenda
Marò: Corte arbitrale Aja chiude definitivamente il caso
15/02/2012 – La controversia tra Italia e India nasce dopo l'arresto da parte della polizia indiana dei due marò, imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione. Erano accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 Valentine Jelastine e Ajeesh Pink, due pescatori indiani. Gli italiani sostengono di aver sparato solo colpi di avvertimento e di aver scambiato i pescatori per pirati
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2012 – La nave italiana viene posta in stato di fermo e i due marò vengono arrestati dalla polizia indiana con l’accusa di omicidio. Il 28 febbraio l’Italia rivendica la propria giurisdizione sulla vicenda poiché coinvolge "organi dello Stato operanti nel contrasto alla pirateria sotto bandiera italiana e in acque internazionali"
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2013 – La Corte suprema indiana stabilisce che dovrà essere formata una corte speciale che dovrà decidere sulla questione della giurisdizione, cioè se i marò dovranno essere processati in India o in Italia. I due marò vengono trasferiti a Nuova Delhi e alloggiati nell'ambasciata italiana, con la proibizione di lasciare la città
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A Girone e Latorre è concesso un permesso di 4 settimane per tornare in Italia in occasione delle elezioni politiche. L’11 marzo il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, annuncia a nome del Governo che i fucilieri non faranno ritorno in India. Il governo indiano, come ritorsione verso l'Italia, impedisce all'ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, di lasciare il Paese. Il 22 marzo i due marò tornano in India
Nel frattempo Girone e Latorre vengono indagati dalla Procura militare di Roma per "violata consegna aggravata" e "dispersione di armamento militare". Le indagini sono volte ad accertare se i due marò abbiano violato le regole d'ingaggio nella vicenda dell'uccisione dei due pescatori indiani
2014 – A settembre Latorre viene ricoverato nel reparto di neurologia di un ospedale di Nuova Delhi per un'ischemia. La Corte suprema indiana accoglie l'istanza presentata dalla difesa del marò e gli concede di rientrare in Italia per un periodo di quattro mesi per curarsi
2015 – A giugno l’Italia attiva l'arbitrato internazionale nel quadro della Convenzione Onu sul Diritto del Mare, rivolgendosi al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) di Amburgo. L'Italia chiede misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e il rientro di Girone in attesa che si concluda l'iter della procedura arbitrale
2016 – Nell'ambito della procedura arbitrale avviata dall'Italia il 26 giugno 2015, all'Aja viene costituito il tribunale arbitrale presso la Corte permanente di arbitrato (Cpa). Il tribunale fissa il calendario per la procedura arbitrale, che si conclude il 20 luglio 2019
2020 – Il 2 luglio i giudici della Corte dell’Aja hanno riconosciuto l'immunità funzionale ai marò, rilevando che fossero impegnati in una missione per conto dello Stato italiano: i due dovranno essere processati in Italia. L'Italia è stata anche condannata a risarcire lo Stato indiano per la morte dei due pescatori e per i danni morali subiti dai marittimi del peschereccio
2021 – Il 15 giugno la Corte Suprema indiana ha chiuso tutti i procedimenti contro i due militari italiani a seguito del versamento di 1,1 milioni di euro a titolo di risarcimento dei danni da parte dello Stato italiano
Il 13 ottobre 2021 il Tribunale dell'Aja ha chiuso ufficialmente il caso internazionale dei marò, dopo aver assegnato all’Italia la giurisdizione del procedimento penale. Latorre e Girone sono in attesa di essere processati da un tribunale italiano