Elezioni Germania, il voto dei cittadini di origine immigrata: una minoranza, ma di peso

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Valentina Clemente

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Sono sessanta milioni i cittadini tedeschi che oggi andranno alle urne per scegliere il prossimo cancelliere, il primo dell’era post Angela Merkel. Parte di questi elettori, però, è spesso trascurata da politici e partiti: parliamo dei votanti di origine immigrata, una minoranza di peso

Hanno radici soprattutto in Turchia, in Siria o nell’ex Unione Sovietica. Sono più di 7 milioni. Rappresentano il 12% dell’elettorato. Numeri importanti ma non sufficienti a garantire loro un ruolo da protagonista nella vita politica tedesca – o anche solo a garantire una reale rappresentazione.

 

Ali Can, l'attivista che lotta per far andare a votare gli immigrati

Un problema che Ali Can conosce molto bene. Nato in Turchia, di origine curda, arrivato in Germania con la sua famiglia nel 1995, l’attivista sociale negli scorsi anni ha creato l’hashtag #MeTwo proprio per affrontare pubblicamente il tema della discriminazione nei confronti dei migranti – e adesso lotta per una maggiore affluenza elettorale tra gli immigrati che hanno la cittadinanza attraverso Wahlswiper, un’app che lui stesso ha sviluppato, disponibile in arabo, turco e farsi. L'abbiamo intervistato qualche giorno fa, ecco cosa ci ha raccontato.

"Il voto è potere. E votare significa esprimere la propria opinione"

"Il voto è potere. E poter votare significa dire la propria opinione. Finora hanno partecipato alle elezioni del Paese pochissime famiglie di immigrati che hanno ora la cittadinanza tedesca. Solo l'8% dei membri del parlamento tedesco ha un passato migratorio. Quando diciamo che in Germania c’è razzismo, è perché i politici non fanno molto o almeno non abbastanza per combattere gli episodi di razzismo. Vogliamo una migliore rappresentanza nel parlamento tedesco. Per questo ho avviato Wahlman, attività di educazione elettorale in molte lingue come arabo, turco, farsi. Le persone a cui ci rivolgiamo sono immigrati, ex richiedenti asilo che possono votare e li incoraggiamo ad andare alle urne per una migliore rappresentanza nel parlamento tedesco".

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I candidati con un passato migratorio non hanno possibilità concrete di entrare in Parlamento

Gli stessi temi sono al centro dello studio di Sabrina Mayer, social scientist del’Università di Duisburg-EssenPunto di partenza, alcuni gruppi di immigrati di Duisburg, città multiculturale nel Nord Reno-Westfalia.

Sabrima Mayer: "Tema del voto degli immigrati ignorato in campagna elettorale"

"Sui manifesti elettorali spesso si vedono persone con un passato migratorio, lo si comprende leggendo i loro nomi. Solitamente, però, questi candidati non sono posizionati abbastanza in alto per entrare in Parlamento: di conseguenza non avranno mai la reale possibilità di svolgere un ruolo nella politica nazionale. E questo problema diventa ancora più complicato quando ci si riferisce ad alcuni argomenti politici specifici, particolarmente importanti per alcuni di questi gruppi di ex immigrati. Come, per esempio, i diritti elettorali per chi non ha la cittadinanza, questione essenziale per gli immigrati di origine turca. Nessuno di questi temi viene affrontato nei programmi elettorali o sui manifesti elettorali" è quanto afferma Mayer in un'intervista che abbiamo realizzato negli scorsi giorni.

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