Secondo i dati della Commissione elettorale, con lo spoglio al 95%, la lista del presidente ha circa il 48% dei consensi: dovrebbe conservare la "supermaggioranza" alla Duma e avere il controllo di oltre due terzi della camera bassa del Parlamento, che dà la possibilità al partito di riformare la Costituzione. Putin: "Confermata la leadership". In tutto il Paese si moltiplicano denunce di irregolarità, con tanto di video online, ma per le autorità sono fake. Partito Comunista non riconosce voto digitale a Mosca
Il partito del presidente russo Vladimir Putin, Russia Unita, ha vinto le elezioni parlamentari, secondo gli ultimi dati forniti dalla Commissione elettorale centrale della Russia (CEC). Il 95% delle schede sono state scrutinate e Russia Unita è accreditata del 48% dei voti. Il segretario del consiglio generale del partito, Andrei Turchak, ha detto che con questo esito Russia Unita conserverà la cosiddetta "supermaggioranza" alla Duma, ovvero il controllo di oltre due terzi della camera bassa del Parlamento, che dà la possibilità al partito di Putin di riformare la Costituzione (peraltro già riformata da poco, ndr). "Con più del 48% dei voti possiamo avere 120 seggi - nella quota proporzionale, ndr - e i nostri candidati stanno vincendo in 195 collegi uninominali", ha detto citato da Interfax.
Putin: "Confermata la leadership"
Il presidente russo Vladimir Putin stima "positivamente" il risultato elettorale del partito Russia Unita. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Il partito ha affrontato il compito di confermare la sua leadership, il compito è stato ovviamente realizzato", ha detto Peskov. Lo riporta la Tass. Il Cremlino valuta positivamente le elezioni in termini di "competitività, trasparenza ed onestà", ha aggiunto Peskov. "Per il presidente, naturalmente, la cosa più importante era e rimane la competitività, la trasparenza e la correttezza delle elezioni. In questo senso, naturalmente, valutiamo il processo elettorale come molto positivo", ha detto.
Le accuse di brogli
In tutto il Paese si sono moltiplicate le denunce di brogli, con tanto di video online in cui si vedono tutti i trucchi usati per infarcire le urne di voti (per Russia Unita). Per le autorità sono 'fake', la CEC ha parlato di 12 irregolarità in otto regioni. Sarà interessante vedere chi nei collegi uninominali riuscirà a spuntarla, se tra loro ci saranno nomi 'scomodi' o figure innocue. È qui che si vedrà se il voto intelligente dell'oppositore di Putin, Alexei Navalny, bloccato da Google, ha avuto un impatto. Intanto il Partito Comunista della Federazione Russa non riconosce i risultati del voto elettronico a Mosca, ha dichiarato il vice presidente del Comitato centrale del partito Dmitry Novikov, citato da Interfax. I risultati del voto digitale, che iniziano ad essere diffusi con estremo ritardo rispetto alla chiusura delle urne, stanno in molti casi ribaltando il risultato ottenuto dai candidati dallo spoglio delle schede fisiche nei collegi uninominali.
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L'Ue denuncia un clima di intimidazione
"L'Ue crede nell'importanza di elezioni libere ed eque, quello che abbiamo visto in Russia negli ultimi giorni è che questa elezione ha avuto luogo in un clima di intimidazione nei confronti delle voci critiche e indipendenti e senza che ci fosse una missione di osservazione elettorale credibile", ha detto Peter Stano, portavoce della alto rappresentante Ue Josep Borrell. "Come abbiamo già detto a ridosso del voto, in Russia c'è stato un aumento della repressione nei confronti dei media indipendenti, i politici dell'opposizione, le organizzazioni della società civile, i giornalisti, attivisti e tutto questo con l'obiettivo di mettere a tacere l'opposizione e rimuovere la concorrenza. Ciò ha portato ad una limitazione sulle scelte che i russi potevano fare e avere e anche ad una limitazione delle informazioni accurate - ha aggiunto Stano -. Chiediamo alla Federazione russa di rispettare i suoi impegni in termini di valori democratici e di tutela dei diritti umani".
Cresce il Partito Comunista
I candidati del partito al potere, con lo spoglio in corso, sono in testa nella maggior parte delle circoscrizioni maggioritarie sulle 225 in gioco. Per una maggioranza costituzionale, il partito del Cremlino deve vincere più di 300 dei 450 seggi della Duma. La seconda forza, secondo i dati preliminari della CEC, è il Partito Comunista. Anche il Partito liberaldemocratico, i socialdemocratici di Russia Giusta e la nuova formazione Nuovo Popolo avrebbero superato la soglia del 5% necessaria per entrare nella camera.