Oltre 4.800 i cittadini del Paese finito in mano ai talebani evacuati da Kabul dall'inizio delle operazioni. Ieri paura sul volo decollato dalla capitale afghana. "Nessun colpo è stato diretto verso il velivolo. Nessun danno all'equipaggio, ai passeggeri e al velivolo è stato riportato", ha spiegato l'Aeronautica militare, in un comunicato
Oggi si conclude il ponte aereo italiano con l'Afghanistan, con la partenza dell'ultimo volo da Kabul per l'evacuazione dei cittadini del Paese finito in mano ai talebani. Sono oltre 4.800 gli afghani evacuati dall'inizio delle operazioni. Ieri paura, proprio su un C-130 italiano, decollato tra gli spari prima della strage nell'aeroporto della capitale afghana (GLI AGGIORNAMENTI SULL'AFGHANISTAN LIVE - LO SPECIALE - TUTTI I VIDEO).
Gli spari contro il C130
Erano oltre 100 i profughi a bordo dell'Hercules dell'Aeronautica di militare che ieri hanno vissuto un drammatico addio a Kabul. Il velivolo, infatti, ha dovuto effettuare manovre evasive, alcuni minuti dopo il decollo, per dei colpi esplosi da terra. "Ma nessuno diretto contro il velivolo", spiega la Forza armata italiana. Le operazioni, in questi giorni, si sono svolte in una situazione di drammatica concitazione, con l'aeroporto di Kabul preso d'assalto da chi cerca di scappare, di salire su un volo. Persone che sono tra le vittime degli attentati kamikaze avvenuti proprio nel perimetro esterno dello scalo, dal quale l'aereo italiano era decollato alcune ore prima con il suo carico di afghani in fuga e alcuni giornalisti.
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Aeronautica: "Spari non diretti contro il velivolo"
La dinamica non è ancora chiara, anche se le fonti concordano sul fatto che non si sia trattato di un attacco diretto al velivolo. Secondo quanto si è appreso a caldo da fonti di intelligence, un pick up afgano equipaggiato con mitragliatrici e situato lontano dalla pista, ha sparato alcuni colpi di mitragliatrice calibro 14.5 in alto per disperdere la folla che stava pressando verso il gate. Traccianti provenienti da terra e diretti verso l'alto che hanno portato il capo equipaggio del velivolo ad effettuare, come previsto dalle procedure operative, una manovra evasiva per proteggere il mezzo e i passeggeri ed evitare che, proseguendo con la rotta originaria, il C130 potesse attraversare lo spazio aereo dove erano stati osservati i traccianti. "Nessun colpo è stato diretto verso il velivolo. Nessun danno all'equipaggio, ai passeggeri e al velivolo è stato riportato", afferma l'Aeronautica militare, in un comunicato. L'aereo era stipato con oltre 100 persone. Moltissime sistemate a terra per cercare di portare via più gente possibile. Il C-130 ha poi regolarmente proseguito la missione, diretta alla base aerea di Al Salem in Kuwait, in vista del rientro su Roma.
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Il bilancio dell'operazione Aquila 1 aumenta di giorno in giorno. Dal giugno scorso, quando arrivarono nel nostro Paese 228 afghani, sono 4.898 le persone evacuate da Kabul, di cui 4.832 i cittadini afghani. Al momento sono 4.575 (di cui 1.062 donne e 1.146 bambini) quelli già giunti in Italia negli ultimi 12 giorni e per i quali è cominciato anche il programma di vaccinazione: nel Lazio le prime mille somministrazioni, su base volontaria. La Difesa ha messo in campo per l'operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal COVI Comando Operativo di Vertice Interforze, comandato dal Generale Luciano Portolano, 8 aerei, 3 KC767 che si alternano tra l'area di operazione e l'Italia e 5 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul.