Afghanistan, a Kabul imbrattati i poster delle modelle di un salone di bellezza. FOTO
Cresce la preoccupazione per i diritti delle donne nel Paese dopo il ritorno al potere dei talebani. Nella capitale alcune immagini con volti femminili sono state deturpate con la vernice nera, i visi cancellati. A ricordare che prosegue quanto già successo il 15 agosto, quando un uomo - con i miliziani alle porte della città - era stato immortalato mentre copriva delle vetrine con delle foto di modelle in abiti da sposa
I volti sfregiati, imbrattati con la vernice nera che cancella gli occhi e la bocca, simbolicamente zittite dopo 20 anni di libertà. In Afghanistan cresce la preoccupazione per i diritti delle donne dopo il ritorno al potere dei talebani, e a Kabul nuovi segnali arrivano da alcuni poster di un salone di bellezza, su cui le immagini delle modelle sono state deturpate
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Già domenica - il giorno in cui i talebani sono entrati nella capitale Kabul - ha fatto il giro del mondo la foto di un uomo che, poco prima dell'ingresso dei miliziani in città, cancellava dalle vetrine di un negozio con della vernice alcuni poster raffiguranti donne in abiti da sposa
Kabul, poster di donne cancellati prima dell'arrivo dei talebani. FOTO
Dal 1996 al 2001, sotto il regime dei talebani, le donne afghane non potevano né lavorare né studiare, erano costrette a indossare il burqa ed era loro vietato uscire senza un uomo. E per le accuse di crimini come l'adulterio, erano frustate e lapidate a morte
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Nel 1999, nel pieno del regime dei talebani, nessuna donna in tutto l'Afghanistan andava alla scuola superiore, perché era vietato, e in tutto il Paese solo 9.000 andavano alle elementari
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Hanno assicurato che ci saranno maggiori diritti per le donne del Paese, che il burqa non sarà più obbligatorio e alle ragazze sarà permesso di studiare mentre le donne potranno lavorare "in conformità con i principi dell'Islam"
Ma il mondo rimane in gran parte diffidente. E in un appello comune, Stati Uniti, Unione europea, Regno Unito e altri 18 Paesi hanno espresso "profonda preoccupazione per le donne e le ragazze afghane, i loro diritti all'istruzione, al lavoro e alla libertà di movimento", e hanno chiesto "a coloro che occupano posizioni di potere e autorità in tutto l'Afghanistan di garantire la loro protezione"
I poster imbrattati a Kabul