Tra loro anche 20 donne e due bambini. La tragedia è avvenuta a oltre 100 chilometri a est dalla capitale Tripoli. A riferirlo, tramite la portavoce Safa Msehli, è l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim)
Almeno 57 migranti, tra cui 20 donne e due bambini, sono morti in un naufragio al largo della Libia. Lo riferisce l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), tramite la portavoce Safa Msehli.
Le possibili cause
Non ci sono informazioni precise sulle cause del naufragio, avvenuto a oltre 100 chilometri a est dalla capitale Tripoli. La tragedia è probabilmente dovuta alle onde e al tentativo di evitare il controllo delle navi dislocate nell'area. Come sottolineano gli esperti, i migranti accettano condizioni al limite dell'impossibile non solo per arrivare in Europa, ma anche per evitare di essere intercettati e riportati in Libia, dove - denuncia l'Oim - chi torna è soggetto "a detenzioni arbitrarie, estorsioni, sparizioni e atti di tortura".
leggi anche
Migranti, 66 sbarcati ad Augusta: arrestati due scafisti
"Basta esitazioni"
"Un'altra tragedia. Con questo naufragio la stima dei morti nel Mediterraneo Centrale si avvicina a quasi mille (oltre 980). L'anno scorso a fine luglio erano 272. Non bisogna più esitare e fare di tutto per rafforzare il sistema di pattugliamento in mare. Da subito". Lo scrive su Twitter il portavoce Oim per il Mediterraneo Flavio Di Giacomo, dopo l'ennesima strage al largo della Libia.
leggi anche
Migranti, arrivate nella notte 177 persone a Lampedusa
Arrestati due presunti scafisti ucraini
Intanto, nella giornata del 26 luglio, agenti della squadra mobile e militari della sezione navale della guardia di finanza di Siracusa hanno arrestato due presunti scafisti ucraini, di 42 e 44 anni, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo l'accusa, erano al comando di un veliero su cui viaggiavano 58 passeggeri, tra iraniani e iracheni, intercettato a sei miglia dalla costa di Portopalo.