
Covid, la variante Delta spinge i contagi: ecco le zone rosse in Europa. LA MAPPA
Pubblicati i nuovi colori dei Paesi dell’Unione europea nell'ultimo aggiornamento dell'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Il report classifica le zone a maggiore o minore pericolo di diffusione del coronavirus. Questa settimana si registra un aumento dei contagi. L'Italia resta verde. Ecco i Paesi a rischio

Aumento dei contagi e zone rosse in Europa a causa del diffondersi della variante Delta. Nel più recente aggiornamento dell'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, è stata pubblicata la mappa con i colori dei Paesi dell’Unione europea. La mappa classifica le zone a maggiore o minore pericolo di diffusione del coronavirus. Questa settimana registra un aumento dei contagi. Ecco le zone a rischio in Europa
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La Spagna e il Portogallo sono le uniche regioni in Europa a essere classificate come zone rosse. Vuol dire che nelle ultime due settimane hanno avuto un aumento dei contagi compreso tra 75 e 200 casi ogni 100mila abitanti e un tasso di positività superiore al 4% oppure contagi tra 200 e 500 ogni 100mila persone
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Cipro invece è in rosso scuro, colore che indica un incremento dei contagi superiore ai 500 ogni 100mila abitanti
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In Portogallo la quota della variante Delta è aumentata fino a quasi il 90%. Per arginare i contagi, il governo ha deciso la scorsa settimana di imporre di nuovo il coprifuoco notturno nei 45 comuni più colpiti, tra cui la capitale Lisbona e Porto, ma non esclude di reintrodurre nuove restrizioni
La francia sconsiglia i viaggi in Spagna e Portogallo
Il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clément Beaune, ha sconsigliato di prenotare le vacanze estive in Spagna o Portogallo. "Evitate, evitiamo il Portogallo e la Spagna tra le vostre destinazioni. Meglio restare in Francia o andare in altri Paesi", ha dichiarato, aggiungendo che alcuni Paesi hanno "troppo aperto le porte", con l'obiettivo di beneficiare della stagione turistica
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La situazione dell'Italia è rimasta invariata rispetto al precedente aggiornamento: tutte le zone sono in verde, indice che i contagi sono meno di 50 su 100mila abitanti con un tasso di positività minore al 4% o meno di 75 su 100mila con un tasso inferiore all’1%
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Unica eccezione il Friuli-Venezia-Giulia che ha aggiornato il proprio sistema informatico e rivisto i dati. Ciò ha portato a registrare un numero negativo di nuovi casi nella prima settimana. Per questo è classificata con il colore grigio, che segnala l'assenza di dati disponibili

Anche nel resto dell’Ue la maggior parte delle zone sono verdi, a parte l’Irlanda (arancione), alcune zone della Grecia come la provincia di Atene, e i Paesi Bassi. Anche nei Paesi scandinavi si registrano alcune zone arancioni

In un'altra mappa diffusa dall'Ecdc si vede il tasso di positività dei test nei vari Paesi dell'Unione Europea

In tutta la Spagna il tasso di contagi è superiore al 4%. In Portogallo, Irlanda, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia, in alcune regioni della Norvegia, Estonia e Croazia, il tasso è tra 3,9% e 1%. Anche in Italia ci sono alcune zone con tasso di positività tra 3,9% e 1%: sono Marche, Campania, Basilicata e Calabria

Sul sito dell'Ecdc anche un'altra mappa che mostra il tasso di test effettuati ogni 100mila abitanti

Intanto nuova impennata dei contagi Covid alimentati ormai al 99% dalla variante Delta nel Regno Unito, secondo gli ultimi dati settimanali diffusi dal servizio sanitario nazionale attraverso Public Health England (Phe): l'incremento stimato riferito a fine giugno è stato infatti del 34%, meno del 46 della settimana precedente, ma comunque pari a 216.249 casi, ossia 54.268 persone in più

Fra queste, peraltro, non più di 1.904 sono state ricoverate in ospedale, circa 1.300 delle quali sotto i 50 anni (quasi mille non vaccinati e appena 48 coperti dal doppio vaccino). Poche centinaia invece gli over 50 ricoverati, inclusi 265 vaccinati

E anche in Francia la variante Delta del coronavirus rappresenta circa il "50%" delle contaminazioni e potrebbe diventare "maggioritario" da questa fine settimana: è quanto riferito dal ministro della Salute, Olivier Véran, ai microfoni di radio France Inter