Covid, il virus viaggia con i tifosi di Euro 2020: timori per i focolai di variante Delta

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Aumenta la preoccupazione per la diffusione della mutazione tra i supporter delle Nazionali che viaggiano per l'Europa, in questa edizione itinerante del torneo. A San Pietroburgo, che ha già ospitato alcune partite e che sarà la sede di un quarto di finale, c'è stato il record di vittime. Decine di casi tra i finlandesi che hanno assistito alle partite della propria nazionale a Copenhagen. Diversi contagi anche in Danimarca

Il coronavirus contagia anche gli Europei e viaggia nel Vecchio Continente assieme ai tifosi, che in questa edizione itinerante si spostano per seguire la propria nazionale nelle 11 città ospitanti di Euro 2020 (LO SPECIALE). A preoccupare, come in generale in tutta Europa e nel mondo, è la variante Delta, che negli stadi di calcio, ora riaperti al pubblico, rischia di alimentare focolai. La situazione è particolarmente preoccupante a San Pietroburgo, una delle sedi di Euro 2020, che il 26 giugno ha riportato il più alto numero giornaliero di morti per Covid-19 in una città russa dall'inizio della pandemia (COVID, AGGIORNAMENTI IN DIRETTA  - LO SPECIALE).

L’allarme a San Pietroburgo

San Pietroburgo, che ha già ospitato sei partite di Euro 2020 e ospiterà un quarto di finale venerdì 2 luglio, il 26 giugno ha riportato il più alto numero giornaliero di morti per Covid-19 in una città russa dall'inizio della pandemia: 107 morti in 24 ore. La Russia ha visto un'esplosione di nuovi casi di coronavirus da metà giugno, guidati dalla variante Delta, altamente contagiosa, identificata per la prima volta in India.

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I contagi da San Pietroburgo alla Finlandia

Sempre la situazione di San Pietroburgo potrebbe ulteriormente alimentare l’aumento dei contagi trainato dalla variante Delta che si sta verificando in Finlandia. L’Istituto per la Salute e il Welfare di Helsinki ha segnalato un grande aumento di casi tracciati su tifosi di calcio tornati dalle due partite che la nazionale finlandese ha disputato nella città russa, distante solo 200 chilometri dal confine tra i due Paesi. La scorsa settimana, il giorno dopo la partita con il Belgio, al valico di Vaalimaa le autorità non hanno potuto testare tutti a causa del grande numero di persone che si è presentato. A queste persone è stato permesso di rientrare nel Paese a patto che si sottoponessero a un tampone il prima possibile. Si calcola che almeno 120 tifosi siano risultati positivi al Covid al rientro, ma molti tamponi devono ancora essere processati.

I timori per Danimarca e Olanda

I timori riguardano anche Danimarca e Olanda. Una ventina di tifosi sono risultati positivi alla variante Delta dopo aver assistito alla partita col Belgio al Parken di Copenaghen del 17 giugno. Le autorità danesi hanno chiesto a chi si trovava allo stadio quel giorno di sottoporsi immediatamente a tamponi molecolari, ma la difficoltà di poter tracciare questi contagi è evidente. Anche perché i tifosi si spostano per seguire la propria squadra: sabato 26 giugno almeno 5mila danesi hanno seguito la propria nazionale ad Amsterdam per l’ottavo di finale contro il Galles. Molti di loro avevano assistito alla precedente partita della Danimarca a Copenhagen.

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