Lo studente egiziano ha compiuto 30 anni e ha trascorso il suo secondo compleanno in carcere, dove si trova dal 7 febbraio 2020. La sorella ha potuto incontrarlo in prigione e ha riportato un biglietto in cui il giovane ringrazia il nostro Paese "per gli auguri di compleanno e per il vostro sostegno che attraversa i muri"
"Grazie per i vostri auguri di compleanno e per il vostro sostegno che attraversa i muri". Con un biglietto dal carcere, Patrick Zaki (LA SUA STORIA) ha voluto ringraziare l’Italia nel giorno del suo trentesimo compleanno. Lo studente egiziano, che frequentava un master a Bologna, ha trascorso in cella il suo secondo compleanno consecutivo dopo l’arresto a Il Cairo del 7 febbraio 2020. Oggi la sorella ha potuto incontrarlo in prigione e ha riportato un biglietto in cui il giovane ringrazia il nostro Paese per il sostegno ricevuto in questi mesi. E in cui aggiunge la frase "Forza Italia oggi in Euro", con un sorriso. Un riferimento alla partita della Nazionale impegnata agli Europei.
La vicenda di Patrick Zaki
Lo studente egiziano del Master europeo in studi di genere "Gemma" dell'Università di Bologna è detenuto in Egitto dal 7 febbraio 2020, quando di ritorno al Cairo per una breve vacanza in famiglia, con l'idea di tornare poi a Bologna e proseguire gli studi, viene fermato in aeroporto e, secondo le denunce di attivisti e legali, viene sottoposto a torture durante un interrogatorio su questioni legate al suo lavoro e al suo attivismo per i diritti Lgbt. Tra le accuse formalizzate contro di lui ci sono: istigazione alla violenza, alle proteste, al terrorismo e gestione di un account social che punta a minare la sicurezza pubblica. Il 5 marzo viene trasferito nel carcere di Tora, dove si trova ancora oggi. Da allora la sua vicenda giudiziaria è un continuo rinnovo della custodia cautelare in carcere, con rinvii ogni 15 e poi ogni 45 giorni. L’ultimo è arrivato il 2 giugno.
approfondimento
Patrick Zaki, dall'arresto alla grazia: le tappe della vicenda
La mobilitazione internazionale
Secondo Amnesty International rischia fino a 25 anni di carcere. Da tutto il mondo continuano ad arrivare richieste di scarcerazione. Bologna, città in cui studiava, a gennaio, gli ha conferito la cittadinanza onoraria e ora lo ricorda con la mostra dal titolo "Patrick patrimonio dell'umanità", una lunga sfilata di striscioni dedicati alle storie di prigionieri di coscienza. La petizione per concedergli la cittadinanza italiana ha raggiunto le 269mila firme, e diversi esponenti politici (oggi lo ha fatto il segretario del Pd Enrico Letta) hanno chiesto che il governo italiano si mobiliti per conferirgliela.