Covid, Boris Johnson propone accordo sui passaporti vaccinali da perfezionare al G7

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In un'intervista alla tv canadese CBC, il premier britannico spiega: "Abbiamo bisogno di accordi su questioni come i passaporti per i vaccini, la certificazione dello stato di Covid e il resto". E avanza anche la proposta di "un trattato globale sulla preparazione alle pandemie". Il summit delle grandi potenze si terrà dall'11 al 13 giugno a Cornwall, nel Sud-Ovest dell'Inghilterra

Un accordo sui passaporti vaccinali da perfezionare al G7: è questa la proposta arrivata dal premier britannico Boris Johnson in un'intervista alla tv canadese CBC. "Abbiamo bisogno di accordi su questioni come i passaporti per i vaccini, la certificazione dello stato di Covid, e il resto", ha detto il leader Tory, che ospiterà il vertice dell'11-13 giugno delle grandi potenze (Stati Uniti, Canada, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia e Italia) a Cornwall, nel Sud-Ovest dell'Inghilterra (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - I CONTAGI NEL REGNO UNITO).

Johnson: serve trattato globale su preparazione alle pandemie

"Ci deve essere una forma di accordo, a livello del G7, su come funzioneranno i passaporti per i vaccinati", ha insistito Johnson, che ha poi aggiunto che occorre anche "un trattato globale sulla preparazione alle pandemie". Il 2020 è stato un "anno terribile per l'umanità” e per "tutti coloro che credono nella cooperazione internazionale”. “La vaccinazione deve essere uno sforzo globale e dobbiamo fare in modo che la lotta contro la prossima pandemia sia anche uno sforzo globale", ha detto Johnson nell'intervista. Il premier britannico ha poi sottolineato la necessità di portare i vaccini ai Paesi meno sviluppati il più rapidamente possibile. "Nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro. Vogliamo che il G7 cerchi di concordare che invece di completare la vaccinazione di tutto il mondo entro il 2024 o il 2025... dovrebbe essere fatto entro la fine del prossimo anno, nel 2022".

Le ipotesi sull'origine del virus

Mentre sulla questione della provenienza del virus responsabile dell'attuale pandemia, Johnson ha detto che, secondo le informazioni a sua disposizione, "il sospetto numero uno" è una fonte animale piuttosto che un incidente di laboratorio. "Ma non escludo nessuna possibilità", ha chiarito.

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