
Covid, perché nel Regno Unito i casi risalgono e cosa sappiamo sulla variante indiana
Un nuovo aumento dei contagi in Uk sarebbe causato dalla B.1.617.2, una mutazione "discendente" della variante indiana, che si starebbe diffondendo tra i non vaccinati e i vaccinati con la prima dose. Il quadro epidemiologico potrebbe ritardare la riapertura delle attività

Il Regno Unito sta facendo i conti con un nuovo aumento dei contagi da Covid-19, causati molto probabilmente dalla cosiddetta variante indiana, la B.1.617, e in particolare dalla B.1.617.2, una sua "discendente" diretta con una mutazione
Uk, variante indiana più 160% dei casi
Questa versione della variante indiana si starebbe diffondendo, in particolare, tra i non vaccinati e tra coloro che hanno ricevuto solo una prima dose. Intanto, qualche giorno fa, il premier inglese Boris Johnson ha detto che la diffusione della variante del virus potrebbe rallentare la riapertura totale delle attività
Covid e riaperture, perché la variante indiana spaventa le riaperture
Nel Regno Unito si sta osservando con attenzione la variante B.1.617.2, ritenuta tra le principali cause dell’aumento di casi positivi in alcune aree del Paese e di un maggior numero di ricoveri
Variante indiana potrebbe mettere a rischio fine del lockdown in Uk
In Gran Bretagna la campagna vaccinazioni è a uno stadio avanzato e i vaccini dovrebbero contrastare anche le varianti, ma restano dei dubbi sulla protezione offerta nel periodo di attesa per la seconda dose

La variante indiana si ritiene abbia una capacità di diffondersi più velocemente, rispetto alla versione iniziale del coronavirus e i dati indicano che è la tipologia di Covid-19 dominante in India e nel Regno Unito

L’agenzia Reuters ha riportato che i dati settimanali in Gran Bretagna parlano di circa 7mila casi d’infezione da variante indiana, raddoppiati rispetto alla settimana precedente. Per contro sono state somministrate più di 50 milioni di dosi di vaccino anti Covid e oltre 31 milioni di cittadini hanno ricevuto la prima dose e più di 18 milioni hanno completato il ciclo

Secondo la Public Health England, il programma di vaccinazione ha evitato circa 13mila decessi e 39mila ricoveri fino al 9 maggio. Con la diffusione della variante indiana anche tra chi ha ricevuto una sola dose di vaccino, il governo starebbe ora accelerando per ridurre il tempo di attesa tra prima e seconda somministrazione

Sempre stando a un recente studio della Public Health England, i vaccini Pfizer e AstraZeneca sono risultati molto efficaci per contrastare la malattia sintomatica causata dalla variante indiana del Covid-19, ma solo dopo la seconda somministrazione

Una sola dose fornirebbe una protezione limitata contro la variante indiana a solo il 33%, rispetto al 50% contro la variante inglese. Con entrambe le dosi, invece, il livello di copertura sarebbe elevato e simile a quello delle altre mutazioni

L’efficacia del vaccino Pfizer con due dosi sarebbe pari all’88% contro infezioni sintomatiche della B.1.617.2 e pari al 93% della mutazione inglese. Il farmaco di AstraZeneca sarebbe efficace al 60% contro la variante indiana e al 66% contro l’inglese

Per il ministro della Salute britannico, Matt Hancock, “i dati mostrano che la somministrazione di entrambe le dosi è assolutamente vitale”, per questo motivo i cittadini inglesi sono invitati a prenotare la seconda dose per garantirsi una protezione maggiore il prima possibile

Dello stesso parere di Hancock è anche la dottoressa Mary Ramsay, responsabile del programma vaccinale alla Public Health England. “È fondamentale terminare il ciclo vaccinale con doppia dose - ha detto - per ottenere la massima protezione contro tutte le varianti esistenti ed emergenti”