In attesa della comunicazione della pena all'ex agente Derek Chauvin, ritenuto colpevole di aver soffocato il 46enne afroamericano durante l'arresto, il presidente incontrerà i suoi parenti alla Casa Bianca il 25 maggio. Intanto al Congresso si sta negoziando su una riforma della polizia
Il presidente americano Joe Biden riceverà la famiglia di George Floyd alla Casa Bianca martedì 25 maggio, in occasione del primo anniversario della sua morte, avvenuta mentre veniva arrestato dalla polizia a Minneapolis (CHI ERA). La Casa Bianca non ha ancora confermato l'agenda ufficiale del presidente per la prossima settimana, ma i principali media americani anticipano l'incontro di Biden con i parenti di Floyd. L'anniversario coincide con i negoziati al Congresso degli Stati Uniti per promuovere una riforma della polizia.
La riforma della polizia in stallo
La riforma della polizia è però ferma al Congresso, dove le trattative sono da giorni ormai in fase di stallo. L'obiettivo di approvarla per il 25 maggio, come auspicato da Biden, è difficile e quasi impossibile nonostante le pressioni e le fughe in avanti dei singoli Stati. In attesa di regole federali, la procuratrice di New York Letitia James ha infatti proposto una stretta sull'uso della forza da parte delle forze dell'ordine: può esserci solo come "ultima risorsa estrema" dopo che tutte le altre alternative sono state provate.
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L'attesa per la pena all'agente Derek Chauvin
Floyd, 46 anni, afroamericano, morì la sera del 25 maggio a Minneapolis, Minnesota, nel corso di un arresto da parte della polizia. Uno degli agenti, Derek Chauvin, lo tenne immobilizzato a terra, premendo il ginocchio sulla sua nuca per più di nove minuti. L'ex poliziotto, 45 anni, è attualmente in carcere. Il 20 aprile è stato ritenuto colpevole da una giuria popolare di tre reati, per i quali rischia fino a 70 anni di prigione. Il giudice dovrebbe comunicare la pena il 16 giugno.
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Gli altri casi
Ma mentre l'America attende la sentenza del caso che ha dato il via al movimento Black LIves Matter, continuano a verificarsi episodi che coinvolgono agenti di polizia. Un nuovo recente video ha mostrato il caso dell'afroamericano Ronald Greene, assalito e linciato da un gruppo di poliziotti che cercavano di arrestarlo in Louisiana. Il caso risale al 2019 e alla famiglia di Greene venne inizialmente detto che il 49enne era morto in seguito a un incidente stradale: il video e il referto del medico legale sono emersi solo di recente. C'è poi la morte di William Jennette e quella di Andrew Brown, l'afroamericano ucciso lo scorso aprile da un agente che gli stava notificando un mandato di perquisizione. Jennette era invece in un carcere del Tennessee nel maggio del 2020 quando è morto. Un filmato trapelato rivela che Jennette chiese aiuto, implorò gli agenti di fermarsi ma ottenne solo una presa in giro: al suo "I can't breathe", "Non posso respirare", un poliziotto rispose deridendolo.