Il Duca di Sussex ha denunciato che le cattive pratiche dei mezzi d'informazione sono ancora diffuse. Il principe William ha chiesto che l'intervista non venga più mandata in onda. Il premier Johnson si è detto "ovviamente molto preoccupato" per la reputazione della Bbc. Nel documentario “The Me You Can’t See”, Harry ha invece ripercorso il suo periodo più buio, tra i 28 e i 32 anni, in cui ha fatto uso di droghe e alcol a causa della morte della madre
Il principe Harry è tornato ad attaccare i media e ha raccontato la sofferenza nel suo momento più buio, tra i 28 e i 32 anni, quando ha fatto uso di droghe e alcol per non sentire la sofferenza legata alla morte della madre. Il secondogenito di Lady Diana e del principe Carlo ha denunciato che le cattive pratiche della stampa sono ancora diffuse e ha accolto con favore l'indagine che ha rivelato come il giornalista Martin Bashir della Bbc avesse estorto con una trappola la famosa intervista del 1995 alla madre sul fallimento del suo matrimonio. Anche il fratello William si è scagliato contro l'emtittente televisiva britannica, chiedendo che l'intervista alla madre non venga più mandata in onda. Nel documentario "The Me You Can't See", Harry ha invece raccontato le difficoltà affrontate dopo la morte della Principessa Diana e i tentativi di soffocare il dolore. Intanto il premier inglese Boris Johnson si è detto "ovviamente preoccupato" per la reputazione della Bbc augurandosi che una vicenda del genere non si ripeta e il governo sta valutando una riforma dell'emittente pubblica britannica.
"Bevevo per non sentire"
Nel nuovo documentario, in onda su Apple Tv, Harry racconta che il venerdì o il sabato sera "bevevo tanto alcol quanto se ne beve in una settimana. Non perché mi divertissi ma perché cercavo di nascondere" il dolore. "Prendevo droghe per sentire meno", ha aggiunto Harry parlando con Oprah Winfrey nella serie. Il Duca di Sussex ha passato un periodo molto difficile, in particolare tra i 28 e i 32 anni, fatto di alcol, droghe, ansia e attacchi di panico.
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"Preoccupato dalle pratiche dei media"
Riguardo all'indagine sul giornalista Martin Bashir, Harry ritiene che si tratti "del primo passo verso la giustizia e la verità", ha dichiarato in un comunicato. "Quello che mi preoccupa - ha aggiunto - è che queste pratiche, e anche di peggio, sono ancora diffuse oggi".
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William: "Disonesta l'intervista a mia madre, mai più in onda"
Attacca la Bbc anche il principe William, figlio maggiore di Lady D, che accusa l'emittente di aver ottenuto in "modo disonesto" quel colloquio con la madre. "Reca tristezza indescrivibile sapere che le incapacità della Bbc hanno contribuito in modo significativo alla paura, la paranoia e l'isolamento, che ricordo dei suoi ultimi anni di vita", ha commentato William dopo che la Bbc, a distanza di 25 anni, ha chiesto scusa per la 'trappola' messa in piedi dal suo giornalista per convincere Diana a parlare del fallimento del suo matrimonio con Carlo. "Sono del fermo parere che il programma Panorama" della Bbc che trasmise l'intervista "non abbia legittimità e non debba mai più essere trasmesso"
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Polizia valuta di aprire un'indagine sull'intervista a Diana
Intanto la Met Police ha annunciato che valuterà di nuovo i contenuti dell'inchiesta sull'intervista della Bbc alla principessa Diana, per assicurarsi che non ci siano "nuove prove significative" a sostegno di un'indagine penale, ipotesi che a marzo aveva scartato. Lo riporta Sky News. "In seguito alla sua pubblicazione riesamineremo i contenuti del rapporto di Lord Dyson", sull'intervista del 1995 di Martin Bashir, si legge in un comunicato della Met che assicura se "ci saranno nuove prove" per indagare su "un atto illecito le prenderemo in considerazione".
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Boris Johnson: "Non si ripeta mai più"
Dopo il rapporto che ha denunciato come la storica intervista del 1995 di Martin Bashir alla principessa Diana sulla crisi matrimoniale con l'erede al trono Carlo fosse stata viziata dall'inganno, anche il premier Boris Johnson ha preso posizione confidando che il servizio pubblico "adotti ogni passo necessario per assicurare che una cosa del genere non accada mai più" ed è pronto a prendere in considerazione ipotesi di riforma strutturale della governance della celebre emittente pubblica britannica. "Alla luce delle gravi conclusioni del rapporto, il governo deve valutare con molta attenzione il dossier (Bbc) nel suo complesso", ha dichiarato il ministro della Giustizia, Robert Buckland. Nel caso dell'intervista a Diana, ha aggiunto, "non si è trattato solo delle decisioni di un giornalista o di un team produttivo, ma delle responsabilità dell'intera catena di comando" dell'azienda che ha contribuito a insabbiare inizialmente e a coprire per molti anni l'operato di Bashir. "E quindi - ha concluso - il governo ha la responsabilità di valutare assai attentamente se la governance della Bbc abbia bisogno d'essere riformata".