Oltre al neurochirurgo Leopoldo Luque, sono indagati gli infermieri Ricardo Omar Almirón e Dahiana Gisela Madrid, il coordinatore Mariano Perroni, il medico che ha stabilito il ricovero domiciliare, Nancy Forlini, lo psicologo Carlos µngel Díaz, la psichiatra Agustina Cosachov. Per il reato di cui saranno chiamati a rispondere sono previste pene da 8 a 25 anni
La psichiatra, il medico personale e altre cinque persone sono accusate di omicidio volontario nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Diego Armando Maradona. Lo riporta il quotidiano 'La Nacion' che ha appreso la notizia da fonti giudiziarie. I sette dal 31 maggio saranno chiamate a deporre; si tratta degli infermieri Ricardo Omar Almirón e Dahiana Gisela Madrid, il coordinatore Mariano Perroni, il medico che ha stabilito il ricovero domiciliare, Nancy Forlini, lo psicologo Carlos µngel Díaz, la psichiatra Agustina Cosachov e il neurochirurgo Leopoldo Luque, medico di base di Maradona. Per il reato di cui sono accusati sono previste pene da 8 a 25 anni. Il fuoriclasse argentino è deceduto lo scorso 25 novembre, all'età di 60 anni.
Per l'accusa "cure inadeguate e spericolate"
Dal rapporto di cui 'La Nacion' ha preso visione, e rilanciato anche da altri media locali, emerge che, secondo i magistrati, le cure prestate dell'équipe sanitaria che ha assistito Maradona negli ultimi giorni di vita sono state "inadeguate, carenti e spericolate" e hanno affidato "al caso la salute del paziente". In più Luque è accusato anche di "uso di documento privato falso". Ciò perché , sempre secondo l'accusa, il medico avrebbe falsificato la firma del Pibe de Oro per chiedere una copia della 'storia clinica' del paziente alla struttura dov'era stato operato per un ematoma al cervello. L'accusa ha chiesto anche agli indagati venga proibito di lasciare il Paese, e quindi che vengano ritirati i loro passaporti.