L'inaugurazione della nuova sessione del Parlamento britannico post Brexit con un "look" inedito per la sovrana del Regno Unito
Niente corona e nessun mantello: la regina Elisabetta II si presenta così all’inaugurazione della nuova sessione del Parlamento britannico indossando un abito da giorno. Un dettaglio che avrebbe suscitato diverse reazioni se non stessimo vivendo una pandemia globale. Ma il Covid-19, da quindici mesi, si porta via anche le tradizioni, almeno per il momento. E il classico “Queen’s Speech” (il discorso della regina) si trasforma in un appuntamento meno formale, ma il più importante dopo tanto tempo visto che arriva a quattro mesi dalla Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Europa, il primo gennaio 2021, e la morte del principe Filippo, suo consorte.
Il lavoro in primo piano nel discorso della regina
La regina ha letto i disegni di legge che il governo spera di vedere approvati nel corso del prossimo anno parlamentare. Obiettivo: ripresa economica. I settori sono molteplici: dalla creazione di nuovi posti di lavoro, al potenziamento del servizio sanitario con ulteriori fondi anche per la ricerca, fino alla riforma del sistema di asilo e alla lotta all’immigrazione illegale.
“Ci sono anche misure per rafforzare l'integrità e l'unione del Regno Unito tra le priorità programmatiche del governo”: ha detto, senza esitazioni, la regina Elisabetta II. Parole che sembrano rispondere alle richieste di un nuovo referendum sulla secessione della Scozia rilanciate dagli indipendentisti dell'Snp. La settimana scorsa, infatti, dopo la quarta vittoria consecutiva alle consultazioni locali britanniche, la leader dell'Snp, Nicola Sturgeon ritiene che "non ci siano giustificazioni che possano impedire un nuovo referendum per l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito”.
Ieri, nella sede del parlamento, Westminister, sono state confermate le anticipazioni sull'obiettivo primario di rilanciare il Paese e la sua economia dopo l'emergenza Covid e di puntare a una maggiore uguaglianza. Che tradotto significa creare nuovi posti di lavoro.
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A tenerle la mano il principe Carlo
Elisabetta, preceduta dall'arrivo della corona e delle insegne reali, ha raggiunto la sede del Parlamento a bordo di una semplice e insolita Land Rover (l'auto preferita da Filippo) e non, secondo tradizione, in carrozza, mentre lo stendardo della monarchia saliva sul pennone del palazzo di Westminster al posto dell'Union Jack. E ha trovato il discorso programmatico preparato dal governo di Boris Johnson su un tavolino, senza l'abituale consegna di mano in mano da parte del Lord Chancellor, il ministro della Giustizia, Robert Buckland.
A riceverla nella Camera dei Lord sono state ammesse solo 74 persone in presenza. Tra loro, distanziati e con le mascherine, oltre al principe Carlo e alla sua consorte Camilla, il premier conservatore Boris Johnson, il leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer, lo speaker della Camera dei Comuni, Lindsay Hoyle, quello della Camera alta, lord John McFall, e una rappresentanza di parlamentari di tutti i gruppi.