La strage è avvenuta nel distretto a maggioranza sciita di Dasht-e-Barchi, a ovest della capitale afghana, mentre i residenti stavano facendo acquisti per l'avvicinarsi della festa musulmana di Eid al-Fitr, che segnerà la fine del mese di digiuno del Ramadan. La condanna degli Stati Uniti: "Barbaro attacco"
È strage in un quartiere a maggioranza sciita di Kabul, capitale dell'Afghanistan, dopo l'esplosione di un'autobomba davanti a una scuola femminile. Il bilancio è di almeno 55 morti - tra cui numerose studentesse - e più di 150 feriti, molti dei quali in gravissime condizioni. A riferirlo un funzionario della Sicurezza all'agenzia Reuters.
Autobomba e mortai
L'alto funzionario - che ha voluto rimanere anonimo - ha spiegato che l'esplosione è stata provocata da un'autobomba e poi dai mortai presenti all'interno della vettura. La strage è avvenuta nel distretto di Dasht-e-Barchi, a ovest della capitale afghana, mentre i residenti stavano facendo acquisti per l'avvicinarsi della festa musulmana di Eid al-Fitr, che segnerà la fine del mese di digiuno del Ramadan nella prossima settimana.
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La condanna degli Usa
Il bilancio ufficiale delle vittime riportato dal ministero dell'Interno del Paese è ancora a 30, mentre fonti locali citate da Emergency parlano di 40 vittime. Secca, intanto, la condanna da parte degli Stati Uniti del "barbaro attacco". L'amministrazione Biden, tramite il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, chiede di "mettere fine immediatamente alle violenze e di colpire assurdamente civili innocenti". Esprimendo le condoglianze alle famiglie delle vittime, Price ha ribadito "il sostegno al popolo afghano, che è determinato a vedere che le conquiste degli ultimi vent'anni non siano cancellate".