Sofagate, Michel: “Da Ankara non dormo bene la notte, ho la mia parte di responsabilità”

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Il presidente del Consiglio Ue, in un’intervista pubblicata su Il Sole 24 Ore, torna sul caso della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, lasciata in disparte su un divano durante la visita in Turchia e il colloquio con Erdogan: “Nella mia testa ho riavvolto il film dell'episodio decine di volte, non volevo avere alcun atteggiamento paternalista. Rispetto le opinioni contrarie e capisco le critiche che mi sono state rivolte. Spero che a un certo punto torneremo alla sostanza dell'incontro”

“Vi assicuro che da allora non dormo bene la notte e che nella mia testa ho riavvolto il film dell'episodio decine di volte. Assumo la mia parte di responsabilità". Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, in un’intervista con un gruppo di giornalisti pubblicata dal Sole 24 Ore, torna sul cosiddetto “sofagate” di Ankara, dopo le critiche che gli sono state rivolte da più parti. E sul fatto che non si sia seduto accanto alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen o non le abbia lasciato il posto sulla poltrona, spiega che "ho avuto qualche secondo per decidere l'atteggiamento da avere. Sul momento, la mia impressione è stata che una eventuale reazione avrebbe messo in dubbio il lungo lavoro diplomatico che aveva preparato la nostra visita. Inoltre, non volevo avere nei confronti della signora von der Leyen alcun atteggiamento paternalista”.

“Capisco le critiche che mi sono state rivolte”

"Mi spiace molto per l'accaduto. Ho già espresso il mio rincrescimento alla signora von der Leyen e a tutte le donne. Rispetto le opinioni contrarie e capisco le critiche che mi sono state rivolte - dice ancora Michel - Purtroppo la vicenda ha contribuito ad occultare la sostanza dell'incontro con il presidente Erdogan e in questo frangente la capacità dell'Unione di mostrare unità". Sul rischio di scatenare un incidente politico e non solo protocollare, Michel aggiunge che "nei mesi scorsi le tensioni nel Mediterraneo ci avevano realmente preoccupato. Temevamo di essere vicini a un incidente grave. L'obiettivo della visita è stato di riaprire un dialogo positivo con la Turchia. Spero che a un certo punto torneremo alla sostanza dell'incontro: lo Stato di diritto, la modernizzazione dell'unione doganale, la cooperazione economica, la stabilità regionale".

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“Erdogan dittatore? Rispetto le opinioni”

Interpellato poi sulle parole del presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha definito il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan un dittatore, Michel spiega: “Rispetto le opinioni espresse da ciascun capo di Stato e di governo europeo. Qui voglio osservare che una parte significativa del nostro incontro con il presidente turco ha riguardato la difesa dei valori democratici e dello Stato di diritto. Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni”.

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