La perdita di peso sarebbe cominciata prima dell'inizio dello sciopero della fame annunciato recentemente dal blogger, il quale chiede adeguate cure mediche per i forti dolori alla schiena e alle gambe che denuncia da tempo
Dal momento del suo arrivo nella colonia penale IK-2 di Pokrov, Alexiei Navalny ha già perso otto chili. L'oppositore russo denuncia fortemente le condizioni della sua detenzione ed "egli stesso collega tale perdita di peso in primo luogo al fatto che non lo fanno dormire e lo svegliano otto volte durante la notte": lo riporta l'account Telegram del politico, ripreso dalla testata online Meduza. La perdita di peso, stando al messaggio, sarebbe dunque cominciata prima dell'inizio dello sciopero della fame annunciato recentemente da Navalny, il quale chiede adeguate cure mediche per i forti dolori alla schiena e alle gambe che denuncia da tempo. "Tutti i detenuti che dichiarano lo sciopero della fame devono essere pesati. Anche Navalny è stato pesato", riporta l'account Telegram di Navalny. "Secondo i documenti della colonia penale, quando è arrivato pesava 93 chili, ora 85, cioè ha perso otto chili prima dello sciopero della fame" (SPECIALE NAVALNY).
Sciopero della fame per ricevere cure mediche
L'avversario numero uno di Putin ha promesso che continuerà a digiunare finché non gli saranno fornite adeguate cure mediche nel carcere in cui è rinchiuso. "Ho dichiarato questo sciopero della fame con la richiesta di far sì che la legge sia rispettata e che io possa essere visitato da un medico", si legge nel post. Navalny ha trascorso alcuni mesi a Berlino per curarsi dopo un avvelenamento che ha fatto a lungo temere per la sua vita e per il quale i principali indiziati restano i servizi segreti del Cremlino. Poi è stato subito arrestato non appena ha rimesso piede a Mosca. Lui delle autorità russe non si fida e non lo nasconde. "Dato che non molto tempo fa gli agenti dell'Fsb hanno cercato di uccidermi con armi chimiche mentre il sistema sanitario statale parlava di 'alterazione del metabolismo' - scrive nella lettera aperta - mi sorgono, come si dice, dei seri dubbi sulle cause della malattia e le prospettive di guarigione".