Secondo il social network, il presidente venezuelano ha "violato ripetutamente" le regole della piattaforma diffondendo “false notizie” sulla pandemia di Covid-19. La replica del governo venezuelano: “Siamo di fronte ad un totalitarismo digitale, esercitato da imprese sovranazionali che vogliono imporre la loro legge ai Paesi del mondo"
Facebook ha annunciato il blocco, per un mese, del profilo del presidente venezuelano Nicolás Maduro, per aver "violato" le linee guida del social network sulla disinformazione legata al Covid-19. A stretto giro la replica del governo venezuelano che ha accusato Facebook di "totalitarismo digitale". Intanto il leader venezuelano ha fatto sapere che utilizzerà la pagina della moglie, Cilia Flores, per pubblicare il suo rapporto settimanale sul contrasto al coronavirus.
La decisione di Facebook e le critiche di Caracas
“Siamo di fronte ad un totalitarismo digitale, esercitato da imprese sovranazionali che vogliono imporre la loro legge ai Paesi del mondo", si legge in un comunicato del ministero della Comunicazione e dell’informazione venezuelano. Il blocco è arrivato dopo la rimozione di un video su Facebook pubblicato dal presidente venezuelano sul Carvativir, un farmaco anti-coronavirus promosso dal leader ma che, al momento, manca di adeguati studi scientifici che ne dimostrino l’efficacia. Per Facebook quel video “potrebbe mettere in pericolo le persone”. L'azienda californiana, come scrive anche Reuters, ha inoltre ribadito di "seguire le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità" che dicono come "attualmente non ci sia nessun farmaco che prevenga o curi il virus". Ma per il governo di Caracas si tratta solo della logica conseguenza di una “sorprendente tirannia degli algoritmi”.