I lavori si sono concentrati sulla produzione dei vaccini e sull'export, in particolare verso il Regno Unito, anche alla luce della pace raggiunta tra Bruxelles e Londra dopo il caso AstraZeneca. Confermata la ripartizione delle dosi in base alla popolazione. Von der Leyen: "Dosi Ue restano in Ue, con Usa forte interesse a lavorare sui vaccini". Intervento del presidente americano Joe Biden, Michel: "Democrazie Usa-Ue sotto pressione, uniamo le forze"
I cittadini europei hanno la sensazione di essere stati ingannati da alcune aziende farmaceutiche, restare fermi e non prendere provvedimenti sarebbe difficile da spiegare. È quanto avrebbe sostenuto il premier Mario Draghi nel suo intervento al Consiglio europeo incentrato sulla risposta Ue al Covid e sull'export dei vaccini, in particolare verso il Regno Unito, dopo la pace raggiunta ieri tra Bruxelles e Londra in seguito al caso AstraZeneca (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - QUANDO MI VACCINO? - I NUMERI DELLA PANDEMIA). "AstraZeneca deve prima di tutto recuperare" sulle dosi concordate con l'Ue "e onorare il contratto con gli Stati membri prima di poter impegnarsi di nuovo nell'esportazione di vaccini", ha detto poi von der Leyen al termine della videoconferenza. Al Consiglio è intervenuto anche il presidente Usa Joe Biden e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha fatto sapere che il commissario europeo Thierry Breton e la sua task force sono in contatto con l'amministrazione statunitense "per garantire gli approvvigionamenti necessari per produrre più dosi".
Von der Leyen: "Le dosi Ue restano in Ue"
Draghi parlando della vicenda di Anagni avrebbe detto che "i cittadini europei si sentono delusi da AstraZeneca". Nel suo intervento, il premier ha chiesto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, se ritiene giusto che le dosi localizzate in Belgio e in Olanda restino destinate all'Unione europea, in tutto o in parte. Nell'intervento di replica, si apprende da fonti di Bruxelles, la presidente ha rassicurato sul fatto che le dosi prodotte in Ue saranno destinate alla Ue. Draghi ha poi dato il suo "pieno sostegno" alla proposta di von der Leyen di rafforzare il meccanismo europeo sulle esportazioni di vaccini.
Michel: “Democrazie Ue-Usa sotto pressione, uniamo le forze”
"Abbiamo avuto l'opportunità di ascoltare il punto di vista del presidente Biden sulla collaborazione futura tra Ue e Usa", oltre al rilancio dell'alleanza anche contro il Covid-19, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine del summit. "I valori di democrazia sono messi sotto pressione ed abbiamo una responsabilità di fronte alla storia per le future generazioni di fare le scelte giuste". "Col presidente Biden - ha aggiunto Michel - abbiamo ripetuto che" di fronte a questa pandemia "non saremo sicuri fino a quando non saranno tutti sicuri, per questo il Covax è importante".
Michel: "Su meccanismo export forte consenso"
Sul tema dell'export dei vaccini, Michel ha poi spiegato che "c'è un forte consenso tra gli Stati membri. Vogliamo garantire le catene di approvvigionamento e vogliamo un'economia aperta, ma al tempo stesso vogliamo più trasparenza, e questo è lo scopo di questo meccanismo di autorizzazione all'export. Vogliamo che i contratti siano onorati".
Von der Leyen: “Interesse comune collaborare con Usa sui vaccini”
Von der Leyen, nella conferenza stampa al termine del vertice, ha ricordato che “la situazione resta preoccupante. Per questo serve una vaccinazione rapida ed efficace”. Poi parlando del presidente Usa ha detto: "Con il presidente Biden c'è stato un ottimo scambio di vedute. L'Ue e gli Stati Uniti sono entrambe grandi produttori di vaccini e abbiamo concordato che abbiamo un forte interesse a lavorare assieme per fare in modo che le catene di approvvigionamento funzionino e per prepararci alle prossime sfide a venire di questa pandemia in un'era di pandemie". "Gli Usa sono un partner importante - ha aggiunto - di valore per noi, dobbiamo creare una nuova agenda Ue-Usa per cogliere nuove opportunità".
Von der Leyen: "L'Ue vuole certezza sulle proprie dosi"
"Vogliamo essere certi di avere la parte di vaccini che ci compete, perché dobbiamo poter spiegare ai cittadini che se le società esportano i vaccini al resto del mondo è perché stanno rispettando integralmente gli impegni presi e non c'è rischio per la sicurezza degli approviggionamenti in Ue - ha detto ancora von der Leyen al termine della videoconferenza - L'Ue è orgogliosa di essere la casa di aziende che esportano in tutto il mondo e sarà sempre una fervente sostenitrice della cooperazione globale. Invitiamo gli altri a corrispondere alla nostra apertura". Poi, tornado sul caso AstraZeneca ha detto: "L'azienda ha spiegato che delle 29 milioni di dosi" trovate ad Anagni, "13 erano per il Covax e 16 per gli Stati membri. Per noi è importante che i vaccini siano distribuiti all'iniziativa Covax. Le sostanze usate per fare i vaccini provenivano dalla Corea del Sud e dalla Cina e questo è il modo in cui si procede normalmente per le dosi destinate al Covax".
Von der Leyen: "Pronti a espandere la produzione di vaccini contro le varianti"
"Abbiamo un forte interesse ad espandere la produzione di vaccini nell'Unione europea per essere preparati per il prossimo anno e per il momento in cui dovremo rilanciare l'immunità contro il Covid o le sue varianti", ha detto ancora la presidente della Commissione Ue. "È nostro interesse intensificare la cooperazione" e "investire nelle case farmaceutiche affidabili, che hanno dimostrato di poter aumentare la produzione e onorare il loro contratto, perché in tempi di pandemia è la strada giusta da percorrere".
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Il documento finale: dosi di vaccino in base alla popolazione
I capi di Stato e di Governo Ue, si legge nel documento conclusivo del vertice, hanno confermato che "la chiave della ripartizione delle dosi (di vaccino, ndr) è in base alla popolazione".
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Draghi: "La priorità è non fare errori durante la ripresa"
La priorità assoluta deve essere non commettere errori durante la ripresa economica, ha detto Draghi, secondo quanto si apprende a Bruxelles, durante la discussione all'Eurosummit. Il premier ha spiegato che bisogna disegnare una cornice per la politica fiscale che sia in grado di portarci fuori dalla crisi. E parlando di come rafforzare il ruolo internazionale dell'euro, ha invitato i leader europei a prendere esempio dagli Stati Uniti. Negli Usa hanno un'unione dei mercati dei capitali, un'unione bancaria completa, e un safe asset, ha osservato Draghi, aggiungendo che questi elementi sono la chiave del ruolo internazionale del dollaro.
La Germania apre a discussioni per Sputnik V
La Germania, secondo fonti, sostiene la possibilità che la Commissione avvii discussioni con l'azienda che produce lo Sputnik V, per esplorare se l'inclusione del vaccino russo nella strategia dell'Unione possa essere una strada percorribile. Questo in attesa che l'Agenzia europea del farmaco faccia tutte le valutazioni necessarie.
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Ue: in totale 88 milioni di dosi distribuite
Intanto, emergono i numeri sui vaccini nell'Ue. Alla fine di questa settimana saranno in totale 88milioni le dosi anti-Covid distribuite nell'Unione, grazie alla strategia guidata da Bruxelles. Di queste, 62 milioni sono state inoculate, con 18,2 milioni di europei che hanno ricevuto le due iniezioni, pari al 4,1% del totale. I dati sono contenuti nelle diapositive che la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen ha presentato ai leader dei 27, alla videoconferenza, e pubblicate su Twitter. Inoltre emerge che sono 77 milioni le dosi esportate dall'Unione dal primo dicembre ad oggi. In particolare, 31 milioni di sieri sono stati consegnati in 54 Paesi che rientrano nell'iniziativa Covax. Bruxelles ha poi ricevuto impegni alla consegna di 360 milioni di vaccini dalle case farmaceutiche nel secondo trimestre. In particolare, Pfizer-BioNtec si è impegnata per 200 milioni di sieri, compensando i tagli annunciati di AstraZeneca che da 180 milioni ha ridotto a 70. Moderna consegnerà 35 milioni di shot e Johnson&Johnson 55 milioni.
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