Covid, record di vittime in Brasile. In Germania prolungato lockdown, ma prime riaperture

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Il Paese sudamericano ha registrato 1.840 vittime e oltre 74mila contagi in 24 ore. Il governo tedesco ha deciso di riaprire alcune attività non essenziali e di ampliare la possibilità di contatti anche con persone non del proprio nucleo familiare, ma è previsto un "freno d'emergenza" in caso di rialzo dei contagi

La pandemia di coronavirus ha raggiunto oltre 115 milioni di casi nel mondo e oltre 2 milioni e mezzo di vittime (2.559.473). Rimane sempre molto grave la situazione in Brasile, terzo Paese al mondo per numero di casi e secondo per vittime, che ha fatto registrare il record di decessi in un giorno. Intanto in Europa si fanno i conti con la diffusione delle varianti. La Germania ha deciso di prolungare il lockdown fino al 28 marzo ma con qualche riapertura (COVID: AGGIORNAMENTI - SPECIALE).

Brasile, record di vittime in 24 ore

Continua a correre la pandemia in Brasile. Nelle ultime 24 ore, le vittime sono state 1.840 a fronte di 74.376 nuovi contagi. Si tratta della cifra più alta di vittime in un giorno dall'inizio della pandemia. Il bilancio totale sale a oltre 259mila morti e più di 10,7 milioni di casi accertati. Da 42 giorni consecutivi la media delle vittime giornaliere in Brasile si mantiene oltre quota mille.

Germania, prime riaperture ma misure prolungate fino al 28 marzo

Il lockdown in Germania è stato prolungato fino al 28 marzo, ma in forma un po' più leggera. Da lunedì infatti riaprono alcune attività non essenziali ma con un "freno di emergenza" per evitare un'impennata dei contagi. Lo ha annunciato la cancelliera Angela Merkel in conferenza stampa dopo l'incontro con i capi di governo dei 16 Stati federali. L'accordo prevede la riapertura di negozi e attività non essenziali a partire da lunedì prossimo, dopo quasi tre mesi di lockdown, e consente incontri privati di due nuclei familiari fino a cinque persone. I negozi potranno riaprire con dati stabili e discendenti sotto i 50 nuovi contagi su 7 giorni (per 100 mila abitanti), mentre si tornerà a misure più strette con 100 nuovi casi in tre giorni consecutivi. "Siamo alle soglie di una nuova fase della pandemia, che possiamo affrontare non con noncuranza ma ancora con una speranza giustificata", ha detto Merkel ai giornalisti. Le prime aperture riguardano le scuole e i parrucchieri, e sono già avvenute a marzo, ha spiegato Merkel. Poi sarà la volta di librerie, mercati di fiori e di giardinaggio. Nelle fasi successive riaprono le terrazze dei ristoranti, i musei e gli stabilimenti sportivi, con attività all'aperto. L'ultimo step prevede la possibilità di fare sport anche al chiuso e poter tenere eventi oltre le 50 persone. Le altre restrizioni dureranno fino al 28 marzo.

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Negli Usa 2.608 nuovi decessi

Nelle ultime 24 ore negli Stati Uniti i decessi sono stati 2.608 e le nuove infezioni 63.816. Il Paese ha superato i 28 milioni e 780mila casi e 519mila morti, secondo il conteggio della Johns Hopkins University. Il bilancio a oggi delle vittime -519.064- supera di gran lungale stime iniziali della Casa Bianca, che ai tempi di Donald Trump prevedeva nel migliore dei casi tra i 100.000 e i 240.000 morti a causa della pandemia. Il nuovo presidente Joe Biden ha  previsto che in totale saranno oltre 600.000 gli americani che perderanno la vita. Da parte sua, l'Institute for Health Metrics and Evaluations (Ihme) dell'Università di Washington, i cui modelli per prevedere l'evoluzione della pandemia sono spesso fissati dalla Casa Bianca, stima che entro il primo giugno i decesso raggiungeranno quota 575.000.

In Messico 7.793 nuovi casi e 857 decessi in 24 ore

Il Messico ha registrato 857 nuovi decessi per Covid-19 nelle ultime 24 ore, per un totale di 188.044 morti dall'inizio della pandemia. Inoltre il ministero della Salute ha segnalato 7.793 nuovi casi per un totale di 2.104.987 infezioni. Con queste cifre, il Messico si colloca al tredicesimo posto nel mondo per numero di contagi e al terzo con il maggior numero di morti per pandemia, dietro a Stati Uniti e Brasile, secondo la
Johns Hopkins University.

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Giappone, verso l'estensione dello stato di emergenza a Tokyo

In Giappone si rafforzano le ipotesi di un'estensione dello stato di emergenza di altre due settimane, a Tokyo e in tre prefetture confinanti, oltre la scadenza del 7 marzo. I governatori di Chiba, Kanagawa e Saitama, oltre alla governatrice della capitale, Yuriko Koike, sono concordi nel ritenere che la discesa dei contagi ha subito uno stallo negli ultimi giorni e una riapertura potrebbe creare una nuova ascesa dei casi.  Lo stato di emergenza a Tokyo è entrato in vigore il 7 gennaio, per poi essere esteso di un altro mese il 7 febbraio. Nei dettagli il governo metropolitano ha fissato tra i suoi obiettivi una riduzione settimanale in media del 70% rispetto ai sette giorni precedenti, mentre la prefettura di Saitama, a Nord della capitale, presenta ancora una situazione critica nei ricoveri ospedalieri. In base alle indicazioni dello stato di emergenza, che non equivale al lockdown sullo stile europeo, le autorità nipponiche esortano i cittadini a ridurre le uscite solo per i servizi essenziali, e le prefetture chiedono ai ristoranti, bar e karaoke lo stop alla vendita di alcolici dalle 19, anticipando la chiusura delle attività alle 20. Da inizio pandemia Tokyo ha registrato 112.345 casi di Covid, con 1.419 morti accertate.

In Cina 10 nuovi casi, tutti importati

La Cina segnala 10 nuovi casi, che si aggiungono ai 10 del giorno prima. La Commissione sanitaria nazionale ha affermato in una dichiarazione che tutti i nuovi casi erano infezioni importate. Il numero di nuovi casi asintomatici, che la Cina non classifica come casi confermati, è sceso a 14 dai 16 del giorno prima. Il numero totale di casi confermati di coronavirus nella Cina continentale è ora pari a 89.943, mentre il bilancio delle vittime è rimasto invariato a 4.636.

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