Lo studente egiziano dell'Università di Bologna è stato arrestato il 7 febbraio 2020 ed è detenuto da oltre un anno in carcere in Egitto con l'accusa di propaganda sovversiva. Gli avvocati hanno annunciato che chiederanno la scarcerazione anche in ragione delle condizioni di salute precarie del padre
Si è conclusa la nuova udienza sulla custodia cautelare di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna detenuto da oltre un anno in carcere in Egitto con l'accusa di propaganda sovversiva. Ora bisognerà attendere martedì per conoscerne l'esito. Patrick era presente in aula e che il rinvio della notifica a dopodomani è
dovuto a questione burocratiche, ha detto all'Ansa una sua legale, Hoda Nasrallah. Gli avvocati hanno annunciato che presenteranno ai giudici "documenti attestanti le condizioni di salute del padre", assai precarie, come atti rilevanti per la scarcerazione del figlio. L'udienza era attesa per metà marzo, dopo che il primo febbraio scorso erano stati inflitti a Zaki altri 45 giorni di custodia cautelare. Amnesty International ha avvertito che il giovane rischia fino a 25 anni di carcere.
L’udienza
L'udienza si è tenuta ancora una volta al Maahad umana'a al shorta, ha segnalato la legale riferendosi all'Istituto per assistenti di polizia annesso al complesso carcerario di Tora, all'estrema periferia meridionale della città, dove il 29enne è rinchiuso nella prigione detta "Indagini". Il suo caso viene seguito da vicino dall'Ambasciata d'Italia al Cairo nell'ambito di un meccanismo di monitoraggio Ue.
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Le condizioni di salute del padre
Il padre di Zaki è ricoverato in ospedale da domenica 21 febbraio e soffre fra l'altro di ipertensione, diabete e "oscillazioni" della pressione arteriosa, come risulta da un certificato medico che l'Ansa ha potuto visionare. Si sospettava anche una "trombosi venosa profonda" ai piedi ma esami (tra cui un ecocolor "doppler") non l'hanno rilevata.
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La custodia e le accuse a Patrick Zaki
La custodia cautelare in Egitto può durare due anni ma prolungarsi ulteriormente quando emergono altre accuse. Dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali ritardati dall'emergenza Covid, ora il caso di Patrick è in quella dei prolungamenti di 45 giorni. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che hanno configurato, fra l'altro, la "diffusione di notizie false, l'incitamento alla protesta e l'istigazione alla violenza e ai crimini terroristici". Zaki stava compiendo studi all'Alma Mater bolognese in un Master biennale in studi di genere (Gemma), ma è stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio 2020 subendo, secondo i suoi avvocati, torture.
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